Ore 01.32 – «La più grande rassegna mai proposta in Italia» sulla fotografia di Tina Modotti si appresta a varcare le sale di Palazzo Roverella, a Rovigo.
Dal 22 settembre al 28 gennaio Riccardo Costantini curerà un’ampia monografia promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo dedicata all’artista friulana, con oltre 200 opere in mostra, affiancate da filmati e documenti.
«Tina Modotti, sorella, non dormire, no, non dormire
forse il tuo cuore sente crescere la rosa
di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa.
Riposa dolcemente, sorella.
La nuova rosa è tua, la nuova terra è tua:
Hai indossato un nuovo vestito di semi profondi
E il tuo dolce silenzio si riempie di radici».
Questo accorato epitaffio —frammento di un poema dedicato alla fotografa dall’amico Pablo Neruda, colpito dalla sua morte improvvisa avvenuta la sera del 5 gennaio del 1942 mentre tornava in taxi da una cena con amici— compare sulla tomba di Tina nel cimitero di Dolores a Città del Messico.
A introdurre questa passionaria —forte di una bellezza che la condusse dalla povera casa di via Pracchiuso 89 della natia Udine a Hollywood, dove fu protagonista in tre film muti— era stato il grande fotografo statunitense Edward Weston, di cui fu modella e assistente.
Modotti sperimentò l’uso della macchina fotografica, spaziando dalle architetture alle nature morte, per poi dedicarsi anima e corpo al racconto del lavoro, della quotidianità dei ceti popolari, contadini e operai, ai quali sentiva di appartenere.
Amica dello scrittore John Roderigo Dos Passos, dell’attrice Dolores del Río, di Frida Kalho e di Diego Rivera, l’artista italiana partecipò intensamente alla vivacità culturale e politica del Messico post rivoluzionario.
La mostra a Rovigo vuole documentare l’intera sua opera a partire dalla ricostruzione dell’unica esposizione da lei direttamente realizzata a Città del Messico, nel 1929, dove furono presentate una sessantina di immagini, oltre 40 delle quali saranno presenti nel percorso a Palazzo Roverella.
Foto: Mujer con bandera, circa 1928. Questa immagine emblematica è una delle poche fotografie “preparate” di Tina Modotti, scattata su una terrazza a Città del Messico. Per anni si credette che la modella fosse la comunista messicana Benita Galeana, una combattente per l’uguaglianza sociale. La stessa Galeana lo smentì e la vera protagonista non è ancora stata identificata.