UE e CELAC, meno il Nicaragua, condannano la guerra in Ucraina

L'Ue e la CELAC, meno il Nicaragua, condannano la guerra in Ucraina

Ore 15.28 – I Paesi dell’Unione europea e la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (CELAC) hanno condannato oggi la guerra in Ucraina nella dichiarazione finale del vertice di due giorni tenutosi a Bruxelles. Nonostante gli enormi sforzi diplomatici, non è stato possibile convincere la delegazione nicaraguense a sottomettersi alla condanna.

«Questa dichiarazione è stata appoggiata da tutti i Paesi, ad eccezione di uno che non ha potuto firmarla a causa di un paragrafo», ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella conferenza stampa post-vertice. L’Unione europea ha insistito per includere nel testo finale una menzione dell’Ucraina, che sta affrontando un’invasione russa dal febbraio 2022.

La questione ha segnato le conversazioni durante tutto il vertice, dove il rifiuto iniziale di Venezuela, Cuba e Nicaragua di condannare l’invasione russa ha dato il tono. Con l’avanzare dei negoziati, L’Avana e Caracas hanno accettato una condanna esplicita dell’invasione e il Nicaragua è rimasto solo nel suo rifiuto, come aveva già fatto all’Assemblea Generale dell’ONU, votando contro le risoluzioni.

«Un completo successo»

«Abbiamo discusso molto, ovviamente, del fatto che tutti vogliono che questa guerra finisca e che la pace deve essere duratura e incentrata sulla Carta delle Nazioni Unite», ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Lo stallo nei negoziati su una formula di consenso ha evidenziato la sfida di concordare posizioni tra l’UE, un blocco altamente istituzionalizzato, e un forum eterogeneo di 33 Paesi come il CELAC.

Nonostante ciò, il primo ministro ad interim dei Paesi Bassi, Mark Rutte, ha ritenuto che il vertice —inteso come occasione per rivitalizzare i rapporti, dopo otto anni senza incontri— sia stato «un completo successo» e ha sottolineato che «l’unanimità con quasi sessanta Paesi è impossibile, nemmeno nell’Unione Europea a 27 è sempre fattibile mettersi tutti d’accordo».

A causa del dibattito sull’Ucraina, è stato relegato in secondo piano un importante annuncio di investimento da parte del blocco europeo, nonché un incontro organizzato dalla Francia tra il governo venezuelano e l’opposizione e dibattiti commerciali e su sfide come il cambiamento climatico. Nell’agenda è stato incluso un dibattito promosso dai Paesi caraibici sui risarcimenti per secoli di colonialismo e schiavitù inflitti dalle potenze europee (EFE, AFP).

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