Ore 14.30 – In un contesto di crescente complessità e incertezza, negli ultimi anni diversi leader di partito e indipendenti hanno utilizzato il diritto penale per ottenere consenso. Attraverso la creazione di un “nemico” comune, i politici mirano spesso a distogliere l’attenzione dai problemi reali per rafforzare il proprio potere.
È questa l’idea fondamentale che viene discussa in questi giorni a Città del Messico nell’ambito del congresso Populismo penal y la falacia de la seguridad, organizzato dall’Università Anáhuac Campus Norte e a cui partecipa il Dott. Raffaele De Giorgi, sociologo e filosofo, docente di filosofia del diritto presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento e uno dei maggiori studiosi italiani della Teoria dei sistemi sociali.
Nel corso della conferenza di apertura del simposio, De Giorgi ha descritto il populismo penale come un’ideologia politica del contro-illuminismo che utilizza il concetto di popolo del Grande Inquisitore per costruire il suo oggetto. Non è una teoria del diritto penale, ha sottolineato, e non si espone ad una riflessione teorica sui suoi requisiti concettuali, ma offre supporto tecnico ad una minacciosa e melmosa ideologia della chiusura, che può portare a politiche di sicurezza inefficaci e a una maggiore polarizzazione sociale.
Dopo la laurea in filosofia nel 1971 presso l’Università degli Studi di Roma, De Giorgi ha condotto studi e ricerche in molte università europee ed ha insegnato presso il Max-Planck-Institut für europäische Rechtsgeschichte (Società Max Planck). In seguito a una fruttuosa a collaborazione con il sociologo e filosofo tedesco Niklas Luhmann, il sociologo pugliese ha fondato nel 1990 il Centro Studi sul Rischio presso l’Università di Lecce, del quale è tutt’oggi direttore.
Interverranno anche altri ricercatori italiani. Il programma include le partecipazioni del Dott. Manuel Anselmi, docente e ricercatore dell’Università degli Studi di Bergamo, il Dott. Luciano Nuzzo, professore di Sociologia e antropologia giuridica all’Universidade Federal do Rio de Janeiro (UFRJ), il Dott. Dario Fiorentino, ricercatore afferente al Centro di studi sul rischio dell’Università del Salento, e del Dott. Massimo Dini, del dipartimento Studi giuridici, filosofici ed economici dell’Università La Sapienza di Roma.
Immagine: Ángel Boligán