De Chiara: «Italia e Messico hanno molte possibilità di collaborazione»

De Chiara: «Italia e Messico hanno molte possibilità di collaborazione» / Foto: B2VMedia

Ore 08.41 – Riproduciamo di seguito l’intervista realizzata all’Ambasciatore d’Italia in Messico, Luigi De Chiara, da B2V Media, portale di contenuti, eventi e relazioni aziendali per il settore imprenditoriale in Messico. La conversazione è stata pubblicata su YouTube il 31 ottobre.

Qual è stata la sua esperienza come Ambasciatore d’Italia in Messico?

Tra i compiti degli ambasciatori la comunicazione pubblica è sempre più importante, per questo ogni iniziativa di questo tipo mi fa molto piacere.

Il Messico è certamente un Paese dell’America Latina, ma ha anche una lunga e dinamica frontiera con gli Stati Uniti, appartiene al G20 ed è membro dell’OCSE. È una nazione economicamente importante e politicamente molto attiva, soprattutto nel quadro multilaterale delle Nazioni Unite, motivo per cui offre un’ampia finestra di possibilità di collaborazione con l’Italia.

Com’è l’esperienza di collaborare con il Messico?

In ambasciata non ci occupiamo esclusivamente della cooperazione politica e commerciale, ma siamo, inoltre, una delle poche rappresentanze diplomatiche in questo Paese ad avere un addetto scientifico e tecnologico. Presto avremo anche un esperto fitosanitario, visto che siamo alla vigilia della firma dell’accordo tra l’Unione Europea e il Messico che faciliterà ulteriormente gli scambi bilaterali, soprattutto nel settore dei prodotti agricoli ed enogastronomici. Molto presto, infine, inaugureremo l’ufficio dell’addetto militare, un importante punto di contatto dopo l’intensificarsi negli ultimi anni della collaborazione tra le forze armate dei due Paesi. Molto interessante è lo scambio soprattutto tra la Guardia Nazionale e l’Arma dei Carabinieri —uno dei più antichi esempi di gendarmeria nazionale con compiti di sicurezza— con una rilevante trasmissione dell’esperienza italiana nel campo della tutela del patrimonio artistico e culturale.

Come vede l’Italia il Messico nell’ambito della crescita globale?

Il Messico è stato in un certo senso un Paese molto fortunato, perché negli ultimi anni tutti i problemi sorti a livello globale si sono trasformati in opportunità per la sua crescita economica. Credo che in questo momento esistano tutte le condizioni necessarie per lo sviluppo di una vera industria messicana. I settori pubblico e privato si sono tradizionalmente concentrati sull’attrazione degli investimenti esteri, ma credo che sarebbe necessaria una maggiore enfasi sulla promozione degli investimenti nazionali.

Qual è la sua visione sull’agenda 2030?

L’intera agenda 2030 riunisce in un unico codice gli obiettivi di sviluppo sostenibile che sono stati le grandi bandiere della visione politica dell’Unione Europea nel quadro delle Nazioni Unite negli ultimi 20-30 anni. Quando si parla di quest’agenda, molti pensano che si riferisca esclusivamente alla tutela dell’ambiente, ma non è esattamente così. È una visione della trasformazione del rapporto tra la comunità, il sistema economico e l’ambiente che li ospita. Negli ultimi 10-15 anni, a causa delle sfide globali che richiedono interventi molto urgenti —come il cambiamento climatico— si è parlato molto di sostenibilità e oggi questi temi occupano i primi posti delle priorità globali. Il Messico ha un ruolo di primo piano nel quadro delle Nazioni Unite nel dibattito sullo sviluppo e sulla tutela dell’ambiente, anche se mi sembra che nel contesto della cultura d’impresa sia un po’ più indietro di quanto ci si potrebbe aspettare. Ci sono esempi di aziende molto avanzate, ma il resto del Paese ha ancora molta strada da fare. È inevitabile, tuttavia, che considerazioni di questo tipo dovranno imporsi rapidamente nei prossimi anni.

Quali benefici può offrire l’Italia ai giovani messicani?

Disponiamo di strumenti come borse di studio del Ministero degli Affari Esteri e delle università, nonché un programma a livello europeo chiamato Erasmus Mundi che consente di completare programmi accademici in Messico con sei mesi o un anno in un ateneo europeo.

Qual è il ruolo che gioca il valore umano all’interno dell’Ambasciata?

All’Ambasciata lavora una squadra piccola: siamo circa 30 persone. Meno di 10 di noi provengono dall’Italia e il resto viene assunto localmente. Anche noi abbiamo problemi e cerchiamo di migliorare continuamente negli aspetti individuali e professionali come struttura organizzativa. Una delle cose che stiamo cercando di implementare è la piena uguaglianza di genere. Nei quattro anni che ho passato qui, tutte le persone che abbiamo assunto sono donne, senza bisogno di discriminazioni positive, ma unicamente a seguito dei concorsi che si sono svolti. D’altro canto, la trasparenza verso il pubblico circa le attività che svolgiamo è un valore molto importante e riduce il rischio che si possano verificare episodi di corruzione. Il lavoro di comunicazione e collaborazione con la comunità italiana è molto piacevole e gratificante. I nostri connazionali residenti in Messico sono perfettamente integrati nel Paese e, allo stesso tempo, generalmente non hanno bisogno dell’Ambasciata per mantenere i contatti con l’Italia.

Foto: B2VMedia

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