Bandakadabra, una “fanfara urbana” torinese all’IIC di Coyoacán

Bandakadabra, una “fanfara urbana” torinese all'IIC di Coyoacán / Foto: Bandakadabra

Ore 13.03 – In occasione dell’VIII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo e nell’ambito di una serie di eventi organizzati per questa rassegna tematica dall’Ambasciata d’Italia in Messico, venerdì 17 novembre il gruppo italiano Bandakadabra si esibirà alle 21 all’stituto Italiano di Cultura di Coyoacán.

Carlo Petrini, giornalista e fondatore di Slow Food, ha parlato di questo ensemble come di una «fanfara urbana», una calzante definizione per una band che fa della città il suo sfondo ideale e della strada non solo lo scenario in cui esibirsi, ma anche il luogo da cui trarre ispirazione.

Caratterizzata da fiati e percussioni, questa surreale pocket orchestra è capace di affrontare qualsiasi linguaggio musicale con una travolgente verve comico-teatale. Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività che l’ha portata a esibirsi in tutta Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati.

Lo spirito è sempre irriverente perché il tratto principale della band è la sua capacità di coinvolgere il pubblico in un dialogo continuo che si ispira all’arte di strada, fatto di sketch comici, improvvisazioni teatrali e balli sfrenati.

Dal Paleo Festival a Suoni delle Dolomiti, passando per Jazz sous les pommiers, il Premio Tenco, il Festival della Mente, Musicultura, il Festival di jazz e blues di Edimburgo e il Festival Eurovision, in pochi anni il gruppo ha collezionato centinaia di repliche, tra rassegne teatrali e musicali, esibizioni di strada ed eventi privati, affermandosi come una realtà unica nel suo genere.

Nei giorni scorsi Daniele Raimondi, Elia Conti, Gipo Di Napoli, Jack Bertocchi, Paolo Inserra e Giulio Piola hanno incontrato il Messico nello Stato di Michoacán, il 10 novembre a Uruapan e sabato nel quadro della 35ª edizione del Festival de Música de Morelia.

«Il Messico è un grande Paese con tanti artisti» —ha detto Raimondi in un’intervista— «qui ci sono molta musica e stili molto vari, che vogliamo continuare a scoprire».

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