Conclusa a Vancouver la XVIII Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo

Conclusa a Vancouver la XVIII Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo / Foto: Corriere canadese

Ore 17.58 – Dall’Australia al Messico, passando dal Giappone per arrivare fino in Europa: si sono collegati da ogni angolo del pianeta gli studiosi che hanno preso parte, ieri, alla XVIII Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo, organizzata dalla Texas Scientific Italian Community (TSIC) con la University Canada West (UCW).

In parte presenti nella Sala dell’ala Est dell’Università Canada West a Vancouver, in parte collegati via Zoom, i partecipanti si sono alternati illustrando progetti e ricerche nei campi più svariati: scienza, tecnologia, aerospazio, medicina e materie umanistiche.

L’incontro, moderato dal giornalista italiano Marzio Pelù (Corriere Canadese e CNMNG NEWS), si è aperto con i saluti inviati per l’occasione da alcune delle massime autorità italiane: il presidente del Senato, Ignazio La Russa, seguito dai ministri Guido Crosetto (Difesa), Orazio Schillaci (Salute) ed Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy). Sono seguiti gli interventi introduttivi di Mazi Shirvani (vicepresidente dell’Università Canada West), Michele Vincenti (presidente della facoltà di Direzione e Gestione delle risorse umane dell’Univesità West Canada), Andrea Giuffrida (presidente della Texas Scientific Italian Community) e Costanza Conti, addetta scientifica dell’Ambasciata italiana in Canada, che ha letto il messaggio dell’ambasciatore Andrea Ferrari.

Ha preso poi la parola il presidente della conferenza, Vincenzo Arcobelli, rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Dopo aver ringraziato l’UCW, i professori Vincenti e Giuffrida, il Comitato Organizzatore Tecnico Scientifico, i presidenti delle associazioni presenti e tutti i ricercatori partecipanti, Arcobelli ha voluto evidenziare l’apprezzamento per i messaggi istituzionali ed i patrocini da parte delle presidenze della Camera e del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Salute, dell’Ambasciata d’Italia a Ottawa, del Consolato Generale d’italia a Vancouver, dell’Istituto Superiore della Sanità e dell’ENEA.

Arcobelli ha poi informato la platea della recente scomparsa del segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Michele Schiavone, che ha seguito negli anni la manifestazione dei ricercatori, e dei motivi che hanno portato l’evento a Vancouver, ricordando il compianto funzionario degli Affari Esteri, il Console Generale Marco Nobili.

«Sono entusiasta» —ha aggiunto– «della partecipazione di numerosi rappresentanti di associazioni dei ricercatori provenienti da tutti i continenti. Oggi più che mai vi è la necessità di fare rete, di collaborare, perché credo che la ricerca, la scienza ed i ricercatori possano contribuire a favorire non solo l’innovazione, ma anche la pace e la sicurezza nel mondo. Le associazioni sono un valore aggiunto fondamentale per il Sistema Italia, contribuiscono attraverso varie attività alla promozione della ricerca, l’innovazione tecnologica e la cultura italiana. Pertanto, devono essere sostenute dalle istituzioni per potenziare il loro raggio di azione».

Dopo l’intervento di Arcobelli, ed un video-intervento di Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, sono iniziate le relazioni dei ricercatori. I primi a parlare sono stati i professori Giuseppe Ciccarone della Sapienza di Roma e Stefano Boccaletti del CNR di Firenze, seguiti dal generale Alessandro De Lorenzo e dal colonnello Fabrizio De Paolis, dell’Aeronautica Militare, che hanno esposto le ricerche e i progetti per un “carburante sostenibile” a vantaggio dell’aviazione in generale, suscitando l’interesse e la curiosità di molti dei presenti.

Sono poi intervenuti i presidenti delle associazioni dei ricercatori italiani all’estero: Fabio De Furia (Miami, Usa), Ilaria Pagani (Australia), Cristina Bettin (Israele), Sarah Cosentino (Giappone), Rossana De Angelis (Francia), Rosanna Bonasia (Messico) e Francesco Zappalà (Canada).

«È apprezzabile lo sforzo» —ha detto De Furia— «messo in campo da parte del ministero degli Affari esteri per accrescere le fila degli addetti scientifici alla guida delle relazioni tra la rete diplomatica consolare ed il sistema locale dell’innovazione, ma attenzione: senza un progetto chiaro, senza linee-guida, rischiamo di distruggere quel molto di buono che abbiamo fatto negli ultimi anni. E allora vorremmo sapere quali sono i programmi e sarà importantissimo darsi una visione e degli obiettivi a lunghissimo termine per mettere in campo tutte le progettualità finalizzate a quel risultato».

Dopo gli interventi dei presidenti delle associazioni, sono iniziate le sessioni dedicate ai vari campi, a partire dell’aerospazio, con il video-intervento di Walter Villadei, astronauta e colonnello dell’Aeronautica di ritorno da un recente missione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Villadei ha parlato delle grandi opportunità offerte dalle nuove stazioni spaziali, sia in termini commerciali, sia per la ricerca tecnico-scientifica.

Sono seguite le altre sessioni. Medicina, con gli interventi di Ilaria Pagani (Adelaide, Australia), Sara Damiano (Napoli,Italia), Viviana Vella (Sussex, UK), Raffaele Sarnataro (Oxford,UK), Maddalena Parafati (Florida, USA), Sara Piccirillo (New Mexico, USA), Antonio Colaprico (Florida, USA) e Maria Cuomo (Philadelphia, USA). Tecnologia, con la partecipazione di Simone Lucatello (Messico), Andrea Giuffrida (California, USA),Emanuele Della Torre (Israele), Elisabetta Boaretto (Israele), Liliana Mammino (Sudafrica), Dalila Iannotta (Australia), Antonio D’Amore (Pittsburgh, USA), Pietro Terranova (Pittsburgh, USA) e Luciana Duranti (Vancouver, Canada). Scienze umane con Simona Palladino (Liverpool, UK), Alessandro Carrera (Texas,USA), Maria Carlotta Avanzi (Giappone), Luisa Villani (Messico) ed Helene Leone (Vancouver, Canada).

I professori Vincenti e Giuffrida hanno concluso i lavori della conferenza che è disponibile online sulla pagina Facebook della TSIC (Corriere Canadese).

Foto: Corriere Canadese

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