Nel settore superyacht, l’Italia sfiora la metà degli ordini mondiali

Nel settore superyacht, l'Italia sfiora la metà degli ordini mondiali / Foto di Arno Senoner su Unsplash

Ore 15.38 – La produzione dei cantieri nautici italiani ha dimostrato di saper resistere alla pandemia, raggiungendo i 3,6 miliardi di euro nel 2021, con un contributo crescente da parte delle esportazioni.

Come evidenziano i dati preliminari 2022 sull’andamento dell’industria nautica in Italia —derivati dall’elaborazione da parte di Deloitte dello studio The state of the art of the global yachting market, realizzato per Confindustria Nautica e presentato a Milano presso la sede di Borsa Italiana il 3 aprile 2023— rispetto al mercato globale, i cantieri del Bel Paese si concentrano principalmente sulla produzione e vendita di imbarcazioni di grandi dimensioni. Il segmento delle unità entrobordo è di gran lunga in crescita, con un tasso annuale composto del +14,3% fra 2017 e 2021 e di +32,9% nel 2021 sull’anno precedente.

Nel 2021 l’Italia era il secondo Paese per importanza nel settore della nautica da diporto a livello mondiale, con una quota di mercato di circa il 12%, principalmente incentrata sul segmento entrobordo. Secondo i principali operatori di mercato e le stime degli analisti, la produzione italiana di nuove unità da diporto potrebbe raggiungere nel 2022 un fatturato fra 4,16 e 4,34 miliardi di euro, con una corrispondente crescita compresa fra il 15 e il 20% rispetto all’anno precedente, quando aveva toccato 3,62 miliardi di euro

In considerazione delle stime di Deloitte sul comparto della cantieristica, è presumibile che l’intero settore industriale della nautica da diporto, comprensivo dei comparti degli accessori e dei motori marini, possa raggiungere e oltrepassare nel 2022 la soglia dei 7 miliardi di fatturato. I dati di consuntivo ufficiali saranno come di consueto disponibili nella nuova edizione di La Nautica in Cifre LOG, che sarà presentata il 21 settembre, nella giornata inaugurale del Salone nautico internazionale di Genova.

Il settore dei Superyacht: l’Italia rafforza la sua posizione di preminenza globale

In un contesto di mercato particolarmente favorevole, il Global Order Book —la classifica annuale dei costruttori sopra i 24 metri stilata dalla rivista Boat International— vede per il 2023 una crescita del 17,5% degli ordinativi mondiali di superyacht rispetto all’anno precedente, raggiungendo la quota di 1203 unità in costruzione.

L’Italia rafforza ulteriormente la preminenza globale, confermando la propria industria cantieristica al vertice della classifica con 593 unità, toccando il massimo storico di ordini, per una lunghezza complessiva corrispondente di 22.056 metri.

La quota italiana si attesta come negli ultimi anni intorno alla metà degli ordini mondiali (49,3%), con un incremento di 70 unità rispetto al 2022. A notevole distanza, nella classifica per numero di ordini, seguono Regno Unito, Taiwan e Turchia, rispettivamente con 126, 108 e 102 ordini. Nella classifica per lunghezza complessiva degli ordini, seguono i Paesi Bassi (4.983 metri), la Turchia (4.167 metri) e Taiwan (3.391 metri).

A livello di stazza lorda, il podio vede sempre l’Italia sul gradino più alto, con un totale di 211.416 tonnellate lorde, seguita dai Paesi Bassi (93.598 tonnelate lorde per 76 progetti) e dalla Germania (85.909 tonnellate lorde per 20 progetti).

La stazza lorda media per gli ordini di queste tre nazioni è molto eterogenea e rispecchia le rispettive specializzazioni: gigayacht per la Germania (media di 4.295 tonnellate lorde), megayacht per i Paesi Bassi (media di 1.232 tonnellate lorde) e superyacht per l’Italia (media di 357 tonnellate lorde).

Foto di Arno Senoner su Unsplash

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