Ore 15.40 – Un carro allegorico raffigurante Dante Alighieri “ridotto all’osso” ha sfilato domenica scorsa alla parata con cui a Città del Messico si è celebrato il “Día de los Muertos”.
Per rinsaldare il legame culturale e artistico stretto nel 2019 dalla Fondazione Carnevale di Viareggio e dal segretariato alla cultura del governo della capitale messicana, grazie al coinvolgimento di Ferrero de México —che l’anno prossimo celebrerà il 30esimo anniversario nel Paese latinoamericano—, dell’Istituto italiano di cultura e dell’Ambasciata d’Italia, i costruttori viareggini Enrico Vannucci e Benjamin Lebigre nei giorni scorsi hanno raggiunto un gruppo di giovani artisti messicani e hanno lavorato insieme alla realizzazione della mascherata che ha celebrato il Sommo Poeta, a settecento anni dalla sua morte.
La parata di cinque ore ha attraversato la metropoli nordamericana da est a ovest, percorrendo 8,7 chilometri dallo Zócalo al Campo Marte. Sotto il titolo “Celebrando la vita” sono state onorate centinaia di migliaia di persone decedute nel Paese durante la pandemia di Covid-19.
In Messico, il Giorno dei Morti —in base ad antiche tradizioni precolombiane mescolate per cinque secoli con usanze europee e recentemente con strategie commerciali— viene celebrato come un’occasione gioiosa, proprio come in Italia si festeggia il Carnevale: con costumi, gente in strada, fiori, coriandoli e mascheroni. Un legame quasi naturale, dunque, quello tra Viareggio e Città del Messico, dove Vannucci e Lebigre, come nel 2019, nelle scorse settimane hanno tenuto un laboratorio dedicato allo studio della cartapesta.
A febbraio saranno gli artisti messicani a portare l’estro vitale in Toscana, sulle rive del Tirreno, per partecipare ad una delle più importanti manifestazioni carnevalesche d’Italia, d’Europa e del mondo.