Ore 10.30 – Dopo due settimane dall’ultimo appuntamento in terra statunitense, la Formula 1 è pronta a rimettere le ruote sull’asfalto. Si riparte dal Messico, sul circuito dedicato ai fratelli Rodríguez, la prima delle tre gare che, con buona probabilità, decideranno gli esiti del mondiale. Vista l’elevata importanza di questi appuntamenti, tutte le scuderie stanno facendo del loro meglio per poter garantire buone prestazioni e la Ferrari non è l’eccezione, impegnata nella lotta contro la McLaren per la terza posizione nel campionato costruttori.
L’alta quota rende meno efficienti i motori termici
In casa Ferrari gli ingegneri guardano di buon occhio il circuito messicano, le cui caratteristiche, stando alla carta, sorridono al Cavallino Rampante. Tuttavia, per assicurare una certa competitività, sarà necessaria l’introduzione di nuovi aggiornamenti, per adeguare la SF21 alle caratteristiche del tracciato. L’Autodromo Hermanos Rodríguez, infatti, sorge a 2.238 metri slm (è il circuito più “alto” del mondiale), dove l’aria è rarefatta e, quindi, meno densa. Questa caratteristica costituisce un grosso limite per le prestazioni del motore endotermico, in quanto l’aria povera di ossigeno rende meno performante la combustione. Per tale motivazione, in casa Ferrari gli ingegneri si sono tutelati sfruttando maggiormente la componente ibrida senza stressare troppo il motore a combustione interna. Dati alla mano, l’acceleratore resta aperto a tutto gas solo il 62% del tempo di un giro.
Sistemi di raffreddamento
Allo stesso tempo, la rarefazione dell’aria rende indispensabili una serie di modifiche ai sistemi di raffreddamento che, altrimenti, non svolgerebbero correttamente il proprio compito. Tra questi rientra anche il sistema di raffreddamento dell’impianto frenante, già di per se sollecitato dalle caratteristiche del circuito. Gli uomini di Maranello, dunque, monteranno sull’anteriore della SF21 le prese più grandi a disposizione, al fine di garantire un flusso d’aria adeguato per raffreddare cerchi, pinze e pastiglie.
Invariata, invece, la scelta dei cestelli, che servono a convogliare l’aria verso il disco per raffreddarlo. All’inizio della stagione abbiamo visto una Ferrari con cestelli chiusi, soluzione adottata per convogliare il flusso verso il centro del cerchio, allontanando l’aria calda deleteria per gli pneumatici. Negli ultimi appuntamenti, invece, la SF21 è scesa in pista con cestelli semiaperti, con lo scopo di ragggiungere con più facilità la finestra di utilizzo degli pneumatici. Cestelli semiaperti anche per il prossimo appuntamento, dove le scuderie dovranno gestire al meglio il degrado della gomma per poter affrontare i 71 giri sul circuito di Città del Messico.