Ore 17.52 – Abbiamo rivolto alcune domande a Gianluca Brocca, ex-presidente del Com.It.Es. nella circoscrizione consolare di Città del Messico —l’unica nel territorio di questo Paese nordamericano— alcuni giorni dopo la conclusione del suo mandato.
La legge definisce i Comitati degli Italiani all’Estero come organismi rappresentativi della collettività italiana che contribuiscono al suo sviluppo, promuovono iniziative e collaborano con le autorità consolari. Durante il periodo 2015-2021 quali sono stati gli eventi più importanti svolti dal Comites nell’ambito di queste funzioni?
Durante il nostro mandato abbiamo cercato di raccogliere le esigenze della comunità e trasmetterle alle autorità competenti, che sono sempre state disponibili ed attente ai nostri commenti, anche se non ogni volta si è riusciti a risolvere le criticità. Mi riferisco in particolare ai servizi consolari, in cui i tempi di attesa —spesso troppo lunghi— sono provocati in gran parte dalla mancanza di personale, un aspetto gestito direttamente dal ministero a Roma e non localmente.
Abbiamo avuto un rapporto costante anche con alcuni deputati e senatori eletti nella nostra ripartizione a cui abbiamo trasmesso i problemi che vive la comunità italiana in Messico. In particolare attraverso l’Onorevole Francesca La Marca siamo riusciti a presentare l’idea di un accordo tra l’IMSS messicano e l’INPS italiano in materia pensionistica e sanitaria. Purtroppo i sottosegretari che hanno discusso la proposta hanno concluso che mancava copertura finanziaria e dalla parte messicana non si è riscontrato nemmeno un grande interesse a raggiungere un accordo.
Abbiamo cercato di tenerci in contatto con le varie comunità nel territorio, ed in particolare ci siamo recati in zone che non avevano mai ricevuto prima una visita del Comites, come gli Stati di Aguascalientes e Durango.
Una relazione molto importante è stata quella con l’Associazione Italiana di Assistenza, che si dedica al sostegno dei connazionali e dei loro parenti e discendenti che si trovano in difficoltà. Abbiamo segnalato all’associazione casi di richiesta di aiuto ed abbiamo anche collaborato a pubblicizzare gli eventi per la raccolta di fondi.
Nell’ambito della diffusione della lingua e cultura italiana abbiamo collaborato in diverse iniziative con la Società Dante Alighieri, l’Associazione dei ricercatori italiani in Messico (ARIM) e l’Academia de Arte de Florencia, solo per citare alcune istituzioni. Grazie allo sforzo del vice presidente Dino Poli, l’Italia ed il Comites sono stati presenti alla Fiera Internazionale del libro di Guadalajara, uno degli eventi più prestigiosi al mondo nel settore editoriale.
In che situazione si trovava la comunità italiana in Messico nell’aprile 2015?
Nel 2015, quando abbiamo assunto l’incarico, abbiamo trovato varie situazioni critiche nella comunità tra cui un conflitto nel Consiglio Direttivo della Società Dante Alighieri di Città del Messico, incomprensioni tra i professori e la direzione dell’Istituto Italiano di Cultura, la sostituzione di alcuni consoli onorari per raggiunti limiti di età, un numero di periti traduttori bassissimo e concentrato in particolare nella capitale e servizi consolari spesso deficienti.
Non pretendo affermare che il nostro Comites abbia risolto tutti questi problemi, ma ha sicuramente abbiamo coadiuvato nella loro soluzione. In questo momento solo nell’ambito dei servizi consolari esistono ancora carenze dovute all’organico, sebbene l’introduzione del lettore ottico per la rilevazione delle impronte per l’emissione dei passaporti a Guadalajara e a Playa del Carmen abbia notevolmente migliorato i servizi in queste due località e nelle zone limitrofe.
Nel mondo sono stati 177.835 gli italiani iscritti nel registro degli elettori per rinnovare i Comites, il 3,76% degli aventi diritto. In Centro e Nord America, su 426.924 maggiorenni residenti e iscritti all’AIRE, i registrati sono stati 11.575: il 2,71%. In Messico hanno completato il registro 378 persone, ma solo 232 hanno inviato un voto. Sono cifre bassissime. Quali sono i suoi commenti al riguardo?
In effetti i numeri sono preoccupanti: nonostante gli iscritti all’AIRE aumentino, il numero dei votanti diminuisce. È un sintomo chiaro della necessità di una riforma sulle funzioni ed obiettivi dei Comites e speriamo che a breve l’argomento possa essere affrontato nel nostro parlamento.
Secondo Lei, il fatto che si sia presentata una sola lista a queste elezioni e alle elezioni scorse è un riflesso dello scarso interesse della comunità italiana nei confronti dell’istituzione del Comites?
Storicamente in Messico c’è sempre stata una sola lista, la comunità italiana non è numerosissima, paragonata ad altri Paesi, e le difficoltà per presentare una lista sono elementi che limitano la partecipazione dei connazionali nei Comites.
Ha avuto contatti con i consiglieri del nuovo Comitato entrato in carica nei giorni scorsi? Quali sono stati i temi trattati?
Ho avuto contatti con alcuni degli eletti che conoscevo in precedenza e dopo la pubblicazione dei risultati ho chiamato Giovanni Buzzurro, che ha presentato la lista ed ottenuto il maggior numero di voti, per fare i complimenti e garantire la nostra collaborazione per un passaggio di consegne che permetta loro di iniziare a lavorare nel migliore dei modi.
Il nuovo Comites è stato costituito e promosso sotto l’egida del Movimento Associativo Italiani all’Estero, un partito politico fondato in Argentina e rappresentato attualmente nel parlamento italiano. Crede che questo fatto possa contribuire ad uno stile diverso di gestione rispetto al Comites da Lei presieduto, che era completamente apolitico?
Credo che i Comites debbano essere al servizio della comunità e non di un partito o di una ideologia politica. La lista “messicana” non si è presentata come emanazione di un partito, anche se alcuni dei suoi componenti sono membri del MAIE ed il MAIE ha annunciato di aver vinto in Messico. Vedremo lo sviluppo degli eventi, ma personalmente non considererei il nuovo Comites come il Comitato di un partito.
Vuole rivolgere un messaggio alla comunità italiana in Messico?
Vorrei anzitutto ringraziare i consiglieri che per sei anni hanno formato il Comites che ho presieduto: Dino Poli, Alberto Dose, Massimo Barzizza, Vittoria Lochis, Mario Davide Ferro, Remo Stabile, Giancarlo Mortola, Ernesto de Gasperin, Boris Dallafontana, Luca Dori e Giancarlo Rinversi che, purtroppo, ci ha lasciato qualche giorno fa. Lo vorrei ricordare in modo particolare per la disponibilità e l’entusiasmo con cui ha aiutato la comunità italiana di Monterrey. Ringrazio anche tutti gli ambasciatori, i consoli ed il personale del consolato con cui abbiamo collaborato in questi anni.
Alla comunità italiana va la mia gratitudine per averci permesso di rappresentarla. Avremmo voluto ottenere molti più risultati, ma molto spesso la soluzione non è stata nelle nostre mani.
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