Ore 15.38 – L’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia —l’ente del governo federale messicano responsabile della conservazione, tutela e promozione del patrimonio archeologico, antropologico e storico del Paese— ha rilasciato un comunicato dopo che utenti sui social network hanno indicato che l’immobile —opera dell’architetto italiano Adamo Boari e prossimo al suo 115° compleanno il 17 febbraio 2022— era stato trattato con “vernice vinilica”.
«A partire dal 2021» —spiega il messaggio dell’INAH— «è stato avviato un programma di attenzione per riparare i danni del Palazzo delle Poste, che prevede un processo di restauro della facciata con la prima applicazione di uno strato di protezione e conservazione del battiscopa esterno».
«Il programma è stato inviato all’Istituto Nazionale delle Belle Arti e Letteratura (INBAL), chiedendo l’autorizzazione per i lavori di conservazione e restauro. A causa della condizione del Palazzo Postale come monumento artistico e della sua ubicazione nell’area dei monumenti storici, la revisione e la convalida del progetto è anche responsabilità dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH)».
«La tecnica utilizzata per proteggere la cava delle facciate esterne si chiama “engobe de sacrificio” [i materiali “sacrificali” sono posti sulle superfici per preservarli, ndr] e permette di isolarla dagli agenti esterni. Questo ingobbio viene realizzato con diversi materiali –come leganti di origine naturale, pigmenti naturali e pitture a calce— che non intaccano la pietra e ne consentono il ripristino ottimale per eventi futuri, essendo questa la soluzione meno dannosa e più praticabile».
«L’ingobbio è una sospensione di argilla con una consistenza liquida fine, che pigmenta i materiali, come la cava all’esterno del Palazzo delle Poste, per proteggerla dagli influssi esterni».
«Sono stati autorizzati dall’INBAL interventi di carattere generale per la pulizia delle pinte e il consolidamento delle facciate del Palazzo delle Poste sull’Eje Central Lázaro Cárdenas e via Tacuba. L’Istituto, dopo un percorso svolto in collaborazione con l’INAH, ha appreso della rimozione dei graffiti, della sostituzione delle modanature mancanti dalla ferramenta delle porte, della pulizia fisico-chimica dei blocchi di pietra e del pavimento anteriore del portone principale, nonché dell’ampliamento dello strato di protezione».
Prima del restauro
«Nell’ambito della revisione della procedura, le istituzioni federali coinvolte hanno richiesto il 7 gennaio 2022 la sospensione delle attività al fine di effettuare prove cromatiche per evitare un elevato contrasto con il colore originale della cava del monumento».
«Va notato che in nessun modo viene applicata vernice vinilica sulla facciata del Palazzo delle Poste e che le istituzioni federali nel campo della conservazione del patrimonio culturale continueranno a monitorare il processo di restauro», conclude la nota.
La costruzione dell’imponente edificio, inaugurato il 17 febbraio 1907, fu diretta dall’ingegnere messicano Gonzalo Garita e, per il suo notevole valore estetico, l’immobile fu dichiarato Monumento Artistico Nazionale il 4 maggio 1987.