Ore 08.48 – Come risposta alla mobilitazione della comunità internazionale dopo l’invasione dell’Ucraina, il governo russo ha approvato oggi una lista di “Paesi ostili”, per aver applicato o per essersi uniti alle sanzioni contro Mosca. Nel documento compare anche l’Italia in quanto Paese europeo. Lo riferisce la Tass.
La lista include tutti i Paesi dell’Unione europea, gli Stati Uniti, l’Australia, la Gran Bretagna, l’Islanda, il Canada, il Liechtenstein, Monaco, la Nuova Zelanda, la Norvegia, la Corea del Sud, San Marino, Singapore, Taiwan, l’Ucraina, il Montenegro, la Svizzera e il Giappone.
Il decreto rientra nella cosiddetta «procedura provvisoria per l’adempimento di obblighi verso creditori esteri». Secondo il testo, «lo Stato, le società e i cittadini russi, che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri che rientrano nell’elenco dei Paesi ostili potranno pagarli in rubli».
In pratica, i bond emessi dallo stato russo o da una qualsiasi istituzione pubblica o privata potrebbero perdere di valore, dal momento che nessuna controparte internazionale accetterebbe di essere saldata in una valuta il cui valore sta precipitando in maniera verticale.
La banca centrale russa ha riferito anche che i creditori che si trovano in Paesi che non hanno imposto sanzioni potranno ricevere il pagamento in valuta estera con un permesso speciale.
La Russia sta cercando di dimostrare che può continuare a onorare i suoi obblighi finanziari mentre imperversa l’incertezza se il Paese sarà inadempiente nel pagamento del debito. Per molti, la data chiave è il 16 marzo.