Ore 17.51 – «L’Italia è pronta a ricostruire il Teatro di Mariupol. Approvata dal Consiglio dei ministri la mia proposta di offrire all’Ucraina mezzi e risorse per riedificarlo appena sarà possibile. I teatri di ogni Paese appartengono a tutta l’umanità». Lo ha scritto su Twitter il ministro della Cultura, Dario Franceschini, durante la riunione del governo di oggi pomeriggio.
Il Teatro accademico di prosa della Regione del Donetsk (questa la denominazione ufficiale) fu inaugurato nel 1960, quando sostituì una precedente struttura risalente alla fine dell’Ottocento. Costruito in pietra grigia di Crimea in stile neoclassico, sulla facciata riportava una composizione scultorea che rappresentava i mestieri più diffusi nella regione: l’agricoltura e la lavorazione dei metalli. Negli anni scorsi ha ospitato rappresentazioni di Tolstoj, Pushkin, Moliere, Cechov, Shakespeare, Marshak, oltre a opere più contemporanee.
Il teatro è stato distrutto ieri durante un bombardamento sulla città portuale assediata da settimane. I sotterranei erano usati come rifugio dalla popolazione civile e oggi almeno 130 persone sono riemerse vive dalle macerie.
I ringraziamenti di Zelensky
«Grazie Dario Franceschini. Hai dato il buon esempio da seguire. Insieme ricostruiremo il Paese fino all’ultimo mattone». Lo ha scritto il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, riferendosi alla decisione del Consiglio dei ministri di stanziare fondi per la ricostruzione del teatro di Mariupol.