La tesi di una studentessa sarda pubblicata da una casa editrice messicana

La tesi di una studentessa sarda pubblicata da una casa editrice messicana

Ore 18.32 – L’8 dicembre 1982, durante la cerimonia di consegna dei premi Nobel a Stoccolma, il romanziere colombiano Gabriel Garcia Márquez tenne il discorso “La solitudine dell’America Latina”.

Raccontò le bizzarrie e la grandiosità di questo subcontinente, dalle descrizioni che ne fecero i primi esploratori fino alle sue vicende storiche folli e sanguinarie.

Durante la dissertazione, Márquez fece riferimento a “La relazione del primo viaggio attorno al mondo” di Antonio Pigafetta, navigatore, geografo e scrittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia.

«Pigafetta» —disse Gabo— «un navigatore fiorentino che accompagnò Magellano nel primo viaggio attorno al mondo, durante il suo passaggio attraverso la nostra America meridionale scrisse un resoconto rigoroso che tuttavia sembra un’avventura dell’immaginazione. Raccontò di avere visto maiali con l’ombelico sulla schiena e uccelli privi di zampe, le cui femmine covavano le uova sul dorso del maschio, e altri come pellicani senza lingua, i cui becchi sembravano cucchiai. Raccontò di avere visto un mostruoso animale con testa e orecchie di mulo, corpo di cammello, zampe di cervo e nitrito di cavallo. Raccontò che il primo nativo incontrato in Patagonia fu messo davanti a uno specchio, e che quel gigante esagitato perse l’uso della ragione per paura della propria immagine».

«Questo libro breve e affascinante» —continuò— «nel quale già si intravedono i germi dei nostri attuali romanzi, non è affatto la testimonianza più stupefacente sulla nostra realtà di quei tempi. I cronisti delle Indie ce ne lasciarono innumerevoli altre. L’Eldorado, il nostro illusorio Paese tanto conteso, figurò in numerose mappe per lunghi anni, cambiando luogo e forma secondo la fantasia dei cartografi».

Il resoconto di Pigafetta —pubblicato tra il 1524 e il 1525 e redatto in un bizzarro linguaggio italo-veneto— è stato scelto dalla studentessa sarda Laura Origa come elemento centrale della sua tesi, per la quale ha tradotto in spagnolo il testo.

Il lavoro, discusso al termine del corso di laurea in Traduzione specialistica dei Testi dell’Università di Cagliari e valutato dalla commissione con 110/110 e lode e dignità di stampa, è piaciuto alla casa editrice messicana Minerva, che nei prossimi giorni lo lancerà sul mercato.

«Abbiamo un nuovo libro: Pigafetta! Traduzione di Laura Origa e prologo di Gonzalo García Barcha. Molto presto in libreria. Che possa salpare lontano!», ha twittato l’editore alcuni giorni fa.

Sul colophon del volume appaiono i crediti del corso di laurea e di Aulas Abiertas, il seminario permanente di studi sull’America Latina coordinato da Maria Cristina Secci, docente di Lingua spagnola e traduzione al Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali.

Si tratta di un riconoscimento alla studentessa, ma anche al lavoro svolto dalla docente che —in questi anni— ha coinvolto gli alunni dell’ateneo nelle traduzioni contenute nelle antologie dedicate ai racconti messicano, cubani, cileni, boliviani e colombiani.

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