Ore 11.28 – Per una innata inclinazione degli italiani all’attenzione ai rapporti umani e alla qualità della vita, la cultura della tavola nel Bel Paese è divenuta nel tempo il simbolo dell’accoglienza e il cibo ha assunto un valore al pari dell’arte e della musica. Per questi motivi la cucina italiana deve essere considerata un contributo al patrimonio dell’umanità e va difesa e protetta dalle adulterazioni e dalle falsificazioni per salvaguardarne la storia, la cultura, la qualità e la genuinità.
In quest’ottica, l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Unioncamere) —l’ente pubblico che rappresenta il sistema camerale dello Stivale— promuove il progetto Ospitalità italiana, ristoranti italiani nel mondo, a cui possono aderire i ristoranti all’estero che garantiscono il rispetto di un insieme di norme qualitative.
Organizzazione generale
Il comitato di Coordinamento —presieduto da Unioncamere e composto dai rappresentanti di ministeri, associazioni, enti interessati e dal presidente del comitato di Valutazione— è l’organo centrale dell’iniziativa, a cui compete la definizione e l’aggiornamento del Disciplinare tecnico, documento base del decalogo dell’ospitalità italiana. Alle sue sedute partecipano i rappresentanti nominati dagli enti interessati o i loro delegati.
Il comitato di Valutazione è l’unità di indirizzo tecnico, composta da esperti rappresentanti delle principali istituzioni ed organizzazioni coinvolte o i loro delegati. Il presidente è nominato dal comitato di Coordinamento. Il Comitato di valutazione analizza le richieste e, se del caso, rilascia la certificazione Ospitalità italiana, ristoranti italiani nel mondo .
Le Camere di commercio italiane all’estero (Ccie), si occupano della divulgazione dell’iniziativa, di dare informazioni sulle modalità di assegnazione del marchio e di sollecitare e raccogliere le candidature dei ristoranti. Le Ccie curano la realizzazione della verifica ispettiva per il rilascio ed il mantenimento del marchio.
Il rilascio del marchio
La procedura per il rilascio del marchio si espleta attraverso le seguenti fasi:
Fase 1 – Informazione: le Ccie avviano una campagna di comunicazione per sensibilizzare i ristoranti presenti sul loro territorio ad aderire al progetto Ospitalità italiana, ristoranti italiani nel mondo.
Fase 2 – Candidatura: i ristoranti interessati si candidano inviando alla Ccie competente il modulo di adesione all’iniziativa compilato e firmato.
Fase 3 – Ammissione: le Ccie ricevono le adesioni e, previo controllo formale dei documenti di candidatura, ammettono le aziende alla successiva fase valutativa.
Fase 4 – Verifica: le Ccie effettuano le visite presso i ristoranti candidati. Durante la verifica viene compilata la check-list di valutazione, accompagnandola con testimonianze fotografiche, files e dichiarazioni.
Fase 5 – Rilascio del marchio: il comitato di Valutazione, previo accertamento del rispetto dei requisiti, rilascia il marchio Ospitalità italiana, ristoranti italiani nel mondo.
Fase 6 – Informazione: i ristoranti candidati vengono informati dell’esito della valutazione effettuata dal comitato di Valutazione. Nella comunicazione vengono esplicitate in modo personalizzato le aree di miglioramento.
Fase 7 – Promozione: nella fase di avvio dell’iniziativa, in occasione della premiazione dei ristoranti certificati —con relativa consegna di attestato, vetrofania e targa— viene organizzata dalla Ccie locale una conferenza stampa/evento di presentazione con la partecipazione di giornalisti locali e nazionali. Contestualmente all’evento i ristoranti godono di ulteriori attività promozionali quali: conferenza stampa in Italia per il lancio dell’iniziativa in videoconferenza con le principali città dei continenti, conferenze stampa all’estero per il lancio dell’iniziativa, pubblicazione su internet, divulgazione su applicativi per cellulari, su social network e ammissione al concorso Ospitalità italiana, ristoranti italiani nel mondo, che premia i ristoranti più votati dai clienti.
Il decalogo
Il decalogo si compone delle successive dieci regole:
Identità e distintività, accoglienza, mise en place, cucina, menù, proposta gastronomica, carta dei vini, olio extravergine d’oliva, esperienza e competenza, prodotti DOP e IGP.
Ciascuna regola è declinata in specifici requisiti che sono definiti nel Disciplinare tecnico.
Valutazione dei requisiti
La valutazione dei requisiti avviene mediante interviste, esami documentali, verifica delle modalità operative impiegate per lo svolgimento delle attività e sopralluoghi nelle diverse aree del ristorante. In relazione al grado di soddisfacimento del requisito viene attribuito un punteggio. La somma dei punteggi ottenuti per singolo requisito determina il livello di ospitalità del ristorante. Il superamento di un livello minimo di punti determina l’esito positivo della valutazione e il rilascio del marchio. Sono previsti cinque requisiti definiti KO, che se non soddisfatti possono portare alla non concessione, alla sospensione o al ritiro del marchio.
L’attestato
L’attestato è il documento che viene rilasciato al ristorante che ha superato con esito positivo la valutazione. Il livello di ospitalità ottenuto dal ristorante è evidenziato nell’attestato.
Per maggiori informazioni gli interessati possono contattare la Camera di Commercio Italiana in Messico, info@camaraitaliana.com.mx tel. (+52) 55 8560 8861
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