Ore 02.34 – La guerra della Russia all’Ucraina mina i valori e gli ideali della comunità internazionale, che deve restare unita e ferma nella riposta anche nel caso dei referendum sul Donbass che, ancora una volta, «violano il diritto internazionale».
Lo ha detto il premier italiano Mario Draghi parlando per la seconda e ultima volta davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Lo ha fatto prima del discorso in cui Vladimir Putin ha dichiarato una mobilitazione parziale in Russia, con il richiamo dei militari della riserva.
Draghi ha fatto un appello alla comunità internazionale a «non dividersi tra Nord e Sud», a rimanere uniti, ancora una volta, davanti alle provocazioni dello «zar», perché ne va del futuro di tutti.
L’Italia «anche nei prossimi anni continuerà a essere protagonista della vita europea, vicina agli alleati della Nato», è il messaggio che ha lanciato dal palco del Palazzo di vetro.
Stare con Kiev, ha sottolineato il premier nel suo intervento, era l’unica scelta possibile. E ora che sul campo l’esercito ucraino ha conquistato un «vantaggio strategico importante», anche se l’esito resta «imprevedibile», non bisogna desistere dalla ricerca delle condizioni per la pace.
Draghi è dimissionario. Come mai conosce il futuro, cioè quello che succederà dopo di lui?