Ore 06.03 – Le disuguaglianze economiche possono essere definite da diversi fattori. Uno di questi è il reddito. Per misurare le differenze che sussistono tra i redditi percepiti, si utilizza l’indice di Gini, proposto nel 1912 da Corrado Gini, fondatore in Italia nel 1926 dell’Istituto Centrale di Statistica —poi Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)— di cui fu anche presidente fino al 1932.
Questo numero può avere valori compresi tra 0 e 1. Più è basso, più ci si avvicina a una situazione di perfetta uguaglianza in cui tutte le persone hanno il medesimo reddito. Più è alto invece più i redditi sono concentrati in un piccolo gruppo di persone. Se l’indice è pari a 1 significa che un’unica persona possiede tutto il reddito del gruppo considerato.
L’indice può essere applicato ai redditi lordi, al netto dell’imposta o all’imposta stessa. Inoltre, può essere utilizzato per calcolare altri indicatori per misurare le disuguaglianze e gli effetti di redistribuzione delle imposte.
Andando più nel dettaglio, l’indice misura quanto una distribuzione devia da una situazione di uguaglianza perfetta. Per capire cosa significa è necessario valutare alcuni dettagli su come si costruisce l’indice. Si considerano i percettori di reddito ordinandoli dal più povero al più ricco. Si ottiene quindi un andamento sommando a ogni persona il reddito di quelle precedenti nella scala costruita.
Attraverso il confronto con un andamento teorico in cui tutte le persone considerate ricevono lo stesso reddito porta a ottenere l’indice di Gini. Per questo motivo quindi, più è alto questo valore, più la situazione considerata devia dalla situazione di perfetta uguaglianza e sono maggiori le disuguaglianze economiche.
L’OCSE pubblica un grafico che mette a confronto il coefficiente di Gini per 41 Paesi.
Il reddito è definito come le entrate disponibili della famiglia in un determinato anno. È costituito da stipendi, guadagni provenienti da lavoro autonomo/capitali e trasferimenti pubblici in denaro; vengono dedotte le imposte sul reddito e gli oneri sociali versati dalle famiglie. Il reddito familiare è attribuito a ciascuno dei suoi componenti, rettificato per riflettere le differenze nei bisogni delle famiglie di diverse dimensioni.
OCSE (2022), Disparità di reddito (indicatore). doi: 10.1787/459aa7f1-en (consultato il 14 dicembre 2022)
Come si può vedere, in Messico il coefficiente di Gini per l’anno 2020 è stato di 0,42, mentre l’Italia ha registrato un risultato di 0,33 nel 2018.
L’indice di Gini ha il vantaggio di riuscire a considerare tutti i redditi percepiti all’interno di un unico indice ed è importante per avere un’idea sulle disuguaglianze economiche di un territorio. Ci sono però delle limitazioni che vanno tenute in considerazione, come notato dalla World Bank. Innanzitutto, considerare solo questo valore non dà un quadro completo della situazione. Ad esempio è possibile che questo indice aumenti (e quindi si incrementino le disuguaglianze dei redditi) ma che si abbassi il numero delle persone in condizione di povertà assoluta perché magari in generale è aumentato il livello dell’economia. Questo è un caso che capita più di frequente nei Paesi in via di sviluppo.