Ore 08.47 – La senatrice del Pd eletta nella ripartizione America settentrionale e centrale Francesca La Marca ha presentato in qualità di prima firmataria un’interrogazione al ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla ministra del Lavoro Marina Calderone e a al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in merito alla tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori italiani emigrati in Messico e dei lavoratori messicani residenti in Italia.
Nel testo —co-firmato tra gli altri anche dai senatori Francesco Verducci, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Alberto Losacco, Graziano Del Rio, Andrea Martella, Ilenia Zambito, Carlo Cottarelli, Enza Rando, Francesco Giacobbe, Enrico Borghi, Antonio Nicita e Tatjana Rojc— viene segnalata in particolare la necessità di «completare il quadro di tutela previdenziale in regime internazionale mediante la stipula di una convenzione di sicurezza sociale con il Messico, dove vive una vasta e importante comunità di cittadini italiani di vecchia e nuova emigrazione e da dove sono immigrati in Italia migliaia di lavoratori locali».
Si ricorda infatti che le convenzioni bilaterali di sicurezza sociale vengono stipulate per dare un quadro di certezza normativa alle questioni di natura previdenziale e assistenziale, oltre a quelle di carattere tributario, a beneficio dei lavoratori che si spostano in altri Stati per periodi di permanenza temporanei o definitivi e che la finalità di tali accordi è quella di garantire la parità di trattamento di lavoratori e pensionati che si spostano, spesso permanentemente, dall’uno all’altro Paese contraente, oltre a consentire la totalizzazione dei periodi contributivi e l’esportabilità e il mantenimento delle prestazioni previdenziali di cui sono o saranno eventualmente titolari.
Nel caso del Messico, però, una convenzione di questo tipo non è al momento presente e sono in vigore solo un accordo del 1977 sulla trasferibilità delle pensioni e un’intesa, siglata l’8 luglio 1991, per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e prevenire le evasioni fiscali, il cui Protocollo di modifica è entrato in vigore il 16 aprile 2015.
Viene ricordato che, nel corso del tempo, l’Italia ha sviluppato con tale Paese importanti relazioni e che attualmente vi risiedono oltre 21.000 cittadini italiani iscritti all’AIRE (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) e un numero elevato di cittadini non ancora iscritti, tra i quali molti giovani recentemente emigrati dall’Italia.
«Sono inoltre residenti in Italia, con regolare permesso di soggiorno, quasi 6.000 cittadini messicani e migliaia di ex emigrati italiani in Messico rientrati nel territorio della nostra Repubblica», segnala l’interrogazione, evidenziando come tali dati facciano emergere l’esigenza di stipulare una convenzione bilaterale di sicurezza sociale che tuteli adeguatamente questi lavoratori nell’ambito socio-previdenziale. Tale stipula è ritenuta necessaria anche «per evitare che i lavoratori immigrati in Italia rappresentino un onere per il nostro Stato, richiedendo all’INPS, al compimento dell’età prevista, l’erogazione dell’assegno sociale che dovrà essere concesso in mancanza di una prestazione erogata dal Paese di provenienza».
I benefici che deriverebbero dalla vigenza di tale convenzione, prosegue l’interrogazione, «sarebbero fruiti non solo dai lavoratori, ma anche dalle imprese italiane che sono interessate ad evitare la doppia contribuzione (in Italia e all’estero) al fine di migliorare la propria competitività sul piano internazionale rispetto alle imprese di altri Paesi, che invece beneficiano di analoghe convenzioni».
Gli interroganti ricordano infatti che «le relazioni tra Italia e Messico sono solide, risultando il nostro Paese il 13° fornitore del Messico e il secondo socio commerciale europeo, dopo la Germania». «Nel 2021 le esportazioni italiane in Messico sono state pari a 6,109 mld di dollari, con un incremento del 26,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020», sottolinea il testo, che segnala poi come «negli ultimi anni grandi gruppi industriali nazionali e imprese di medie dimensioni hanno incrementato l’interesse verso il Messico e hanno realizzato importanti progetti (tra le altre, ENEL Green Power, ENEL X, Ferrero, Pirelli, Stellantis, Brembo, Saipem, Bonatti e Diasorin)».
La Marca ricorda in particolare di aver presentato un’analoga richiesta dalla Camera dei deputati nel 2016, a cui il Governo, pur convenendo sui benefici dell’eventuale stipula di un Accordo di sicurezza sociale, aveva risposto di essere impossibilitato all’avvio di trattative visti gli stringenti vincoli di bilancio allora esistenti.
Rinnovando tale richiesta, l’interrogazione chiede ora «quale sia la politica del Governo in relazione alla tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori italiani emigrati in Messico e dei lavoratori di tale Paese immigrati in Italia titolari di regolare permesso o carta di soggiorno» e «quali iniziative si intenda intraprendere per completare il quadro di tutela previdenziale in regime internazionale mediante la stipula di una convenzione di sicurezza sociale con il Messico».
Si domanda infine «se il Governo non ritenga opportuno inserire la stipula di una convenzione di sicurezza sociale con il Messico tra i punti in discussione nella VI Commissione binazionale Italia – Stati Uniti Messicani, che si celebrerà nel 2023 a Città del Messico» (Inform).