Ore 05.51 – «Il sole splende sull’autostrada tra Punta Raisi e Palermo. Magistrati, rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia, cittadini e studenti commemorano il primo anniversario della strage di Capaci [l’attentato compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrata, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, ndr]. C’è anche don Luigi Ciotti sul luogo del dolore. Prega, in silenzio. All’improvviso, si avvicina una donna minuta: si chiama Carmela, è vestita di nero e piange. La donna prende le mani del sacerdote e gli dice: «Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri».
Da questo grido di identità negata —raccontato sul sito di Libera, l’associazione fondata nel 1995 da don Ciotti che promuove la resistenza contro le organizzazioni criminali— nasce la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, istituita nel 2017 come commemorazione ufficiale dello Stato italiano, con ricorrenza ogni anno il 21 marzo.
Quest’anno si celebra la XXVIII edizione di questa solennità con una manifestazione nazionale in Italia che si svolgerà a Milano. A Città del Messico l’appuntamento è stato fissato per venerdì 17 marzo, alle 18:30, all’Istituto Italiano di Cultura.
«Questo è un messaggio per tutti e tutte le italiane che vivono in Messico e non hanno perso la memoria», ha scritto Paolo Pagliai, promotore dell’iniziativa, in un comunicato diffuso alcune ore fa.
«Organizzata» —ha aggiunto— «grazie all’appoggio della nostra Ambasciata e dell’Istituto Italiano di cultura, per iniziativa di Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, con lo sforzo congiunto dell’Alta Escuela para la Construcción de Paz, Fundación Ciudad Retoño, Associazione dei Ricercatori Italiani in Messico, le organizzazioni della Red ALAS e il Comites, sarà l’occasione, per tutti e tutte noi di rinnovare il nostro impegno contro le mafie in nome della memoria di coloro che hanno dato la vita per un’Italia libera, onesta e giusta».