Nearshoring: realtà e sfide degli Stati messicani

Nearshoring: realtà e sfide degli Stati messicani

16:12 hrs. – Con l’intensificazione delle strategie internazionali di delocalizzazione delle filiere produttive, i governi di diversi Stati messicani hanno annunciato azioni per attrarre gli investimenti. Alcune entità al confine settentrionale e nel Centro-Bajío sono pronte a ricevere nuove aziende, mentre nel sud-sudest si devono affrontare sfide.

Chihuahua

Nel contesto del fenomeno del nearshoring, Chihuahua, uno Stato settentrionale di confine con una posizione strategica, offre opportunità.

«Abbiamo un elenco importante di 17 progetti, non tutti provenienti dall’Asia, nei settori elettrico ed elettronico, tra gli altri», ha spiegato María Angélica Granados Trespalacios, ministra per l’innovazione e lo sviluppo economico del governo locale. «Ci stiamo posizionando come leader nell’elettromobilità. Il nostro ecosistema è molto forte nel settore elettrico e automobilistico e siamo anche la meta principale per il comparto aeronautico».

In un’intervista al quotidiano El Economista, la funzionaria ha spiegato che nel 2022 —insieme ad alcuni progetti che si sono conclusi a fine 2021— si sono registrati investimenti per 2,5 miliardi di dollari e si aspetta, visto il rimbalzo del nearshoring, di superare i 3.500 milioni.

Per quanto riguarda gli spazi, Granados ha affermato che Ciudad Juárez e Chihuahua concentrano il maggior numero di aziende, in particolare nei settori automobilistico, aeronautico e metalmeccanico.

«Un aspetto importante nella nostra strategia per l’attrazione è offrire le aree disponibili […] c’è posto nei parchi industriali di Delicias, Meoqui e Cuauhtémoc», ha affermato.

«Abbiamo un progetto, un’iniziativa importante anche per lo sviluppo dei fornitori, a cui offriamo infrastrutture, fornitura elettrica e talento», ha aggiunto la ministra, sottolineando che lo Stato ha iniziato l’anno con la conferma dell’investimento da parte della società canadese Bombardier, che genererà 1.300 posti di lavoro.

Per lo Stato di Chihuahua la sostenibilità è un pilastro: nel distretto industriale Cuauhtémoc si stanno mettendo in pratica provvedimenti per raggiungere la totale decarbonizzazione del sito, con finanziamenti verdi e crediti alle PMI per promuovere lo sviluppo sostenibile.

«Nel parco industriale situato a Delicias stiamo sviluppando un importante progetto per utilizzare esclusivamente energia pulita. Tra i punti all’ordine del giorno chiediamo che i nuovi investimenti siano rispettosi dell’ambiente», ha affermato Granados.

Nel campo del capitale umano, che è una delle sfide che attualmente gli Stati devono affrontare a causa del deficit di manodopera specializzata, Chihuahua lavora sullo sviluppo del talento, stringendo alleanze con il settore produttivo, università, istituti tecnici e centri di alta tecnologia.

Guanajuato

Il governo dello Stato di Guanajuato opera in aree strategiche per sfruttare il fenomeno del Nearshoring. Tra gli interventi previsti vi è la concessione di incentivi alle imprese per favorire l’attrazione degli investimenti.

All’inizio dell’attuale amministrazione è stato fissato un obiettivo di 5 miliardi di dollari. L’anno scorso sono stati effettuati investimenti per 2 miliardi e l’importo accumulato dalla fine del 2018 ammonta a oltre 5,4 mld, ha affermato Ramón Alfaro Gómez, ministro dello Sviluppo economico sostenibile.

«La nostra strategia» —ha aggiunto— «è basata sul consolidamento dei diversi distretti industriali. Non mi riferisco solo all’automotive, visto che abbiamo cluster legati, tra gli altri, agli elettrodomestici, alle calzature in pelle e all’agroalimentare. Promuoviamo fortemente progetti tecnologici a valore aggiunto».

«Cerchiamo la continuità» —ha spiegato— «ma anche la diversificazione dell’attività economica. Guanajuato, che è il cuore del Bajío, continua ad essere molto attraente per nuovi progetti ed anche per iniziative di espansione degli impianti che sono già presenti nel nostro territorio».

«Lo Stato conta 46 comuni e in 15 di essi sono disponibili più di 6.000 ettari, oltre ai 50 parchi industriali già costituiti».

«Con l’arrivo di nuovi progetti, grazie alle opportunità offerte dal nearshoring, Guanajuato potrebbe superare i 6 miliardi di dollari di investimenti e la generazione di 50mila posti di lavoro entro la fine dell’attuale amministrazione nel 2024».

«Il nostro Stato è preparato per poter approfittare di questa tendenza. Abbiamo i cluster, l’offerta, l’ecosistema e le condizioni di attrattività e competitività per servire il mercato più importante del mondo, costituito da Stati Uniti e Canada», ha affermato il ministro.

Guanajuato, come il resto del Paese, deve affrontare grandi sfide in termini di sostenibilità, energia e risorse idriche. Per questo «attiriamo aziende amiche dell’ambiente. È una delle condizioni più importanti della nostra politica pubblica», ha aggiunto il funzionario.

Per quanto riguarda la sfida del capitale umano, la formazione duale è una strategia consolidata, promossa con partner tedeschi in modo che i giovani possano integrare le proprie conoscenze prima di terminare il percorso formativo. Per quanto riguarda la preparazione, lo Stato dispone di oltre 20 scuole con attrezzature, metodologie e docenti orientati al settore produttivo. «Abbiamo borse di formazione che consentono ai candidati prescelti di potersi formare in sede o all’estero», ha concluso Alfaro.

Città del Messico

Città del Messico si distingue —tra molti altri fattori— anche per la sua posizione geografica al centro del Paese. Nell’ambito del riscatto della zona industriale di Vallejo, il porto secco di Pantaco rappresenta un vantaggio in termini di logistica e movimento delle merci, poiché collega con Manzanillo, Lázaro Cárdenas, Veracruz, Nuevo Laredo, Mexicali e tutti gli uffici doganali del confine settentrionale.

Secondo Fadlala Akabani Hneide, assessore allo Sviluppo economico della capitale del Paese, «è un privilegio per le aziende poter contare su questo schema ferroviario per il trasferimento delle merci. Va aggiunto che il porto secco di Pantaco si trova non solo molto vicino a Vallejo, ma anche all’interno della zona industriale, situata tra i due aeroporti della città: Benito Juárez e Felipe Ángeles».

Nella città si è sviluppato il più importante hub logistico di comunicazione del Paese, in cui grandi aziende come Amazon e Mercado Libre stanno investendo attraverso centri di distribuzione intelligenti, oltre ad avere mobilità e capacità di trasporto per l’arrivo e la partenza delle merci.

Un altro elemento da evidenziare, secondo Akabani, è la varietà e la raffinatezza dei servizi finanziari disponibili e la connettività con gli Stati Uniti, il Canada, il Centro America e l’America del Sud. «Città del Messico è la capitale finanziaria dell’America Latina e noi siamo il ponte naturale dal resto del subcontinente verso il più grande mercato del mondo: gli Stati Uniti e il Canada», ha affermato.

Esiste un numero rilevante di micro e piccole imprese che appartengono alle più importanti filiere del valore, come necessario complemento ai grandi investimenti, «e qui abbiamo questo settore che si adegua, che fa parte delle strutture di offerta a cui va indirizzato lo sforzo di delocalizzazione: l’elettronica, l’industria elettrica, il settore automobilistico, dei microchip, dei semiconduttori e un complemento nell’ambito delle materie plastiche, ha spiegato.

Attualmente gli investimenti nella zona industriale di Vallejo ammontano a più di 15 miliardi di pesos e alla fine dell’attuale amministrazione si prevede che raggiungano i 25 miliardi. I capitali sono focalizzati sui settori immobiliare, farmaceutico, finanziario e automobilistico.

Il funzionario ha spiegato che le aziende che arrivano nella capitale del Paese devono presentare schemi di conformità in materia energetica, motivo per cui l’obiettivo è attrarre investimenti che non generino l’uso di molta acqua e che utilizzino energie pulite.

«Stiamo lavorando in questa direzione e stiamo mettendo a punto una serie di linee guida affinché le aziende sappiano che se soddisfano questi requisiti potranno investire nella capitale», ha aggiunto.

Per quanto riguarda il capitale umano, la formazione del personale tecnico è uno dei principi guida di Città del Messico. Dall’inizio dell’attuale amministrazione è proseguito il rapporto accademico con le principali università pubbliche e private. «Abbiamo il personale tecnico più preparato del Paese, un fatto che rende la città davvero attraente per un progetto di delocalizzazione aziendale», ha concluso l’assessore.

Campeche

In questo Stato della costa occidentale della penisola dello Yucatan le filiere —secondo Fernando Gamboa Rosas, ministro dello Sviluppo economico— sono ancora molto fragili, caratteristica che non permette una crescita importante dell’economia locale.

Tuttavia, una delle strategie attuali è quella di promuovere lo sviluppo del porto mercantile di Seybaplaya, al fine di raggiungere i 10 metri di profondità necessari per renderlo competitivo in tempi ragionevoli.

«Il problema che ha il Campeche è che l’80% del petrolio prodotto in Messico parte da qui e le entrate finanziarie legate a questa attività vanno alla Federazione e non restano nel nostro Stato. Quello che stiamo cercando di fare ora è posizionarci in modo costante, profondo e permanente migliorando le catene di approvvigionamento, sviluppando la connettività terrestre e il porto di Seybaplaya», ha spiegato Gamboa.

Patronato ITAL Messico
Associazione Italiana di Assistenza IAP
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