Ore 09.49 – Nel corso della conferenza mattutina odierna del Presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador, si è svolta la presentazione dei 43 reperti archeologici restituiti dall’Italia dopo essere stati sequestrati dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Hanno partecipato il sottosegretario italiano agli Affari esteri, Giorgio Silli, la ministra della Cultura del Messico, Alejandra Frausto, e il direttore dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia, Diego Prieto. Erano presenti l’Ambasciatore d’Italia in Messico, Luigi De Chiara, il Vice Capo Missione dell’Ambasciata d’Italia, Tommaso Coniglio, il Vice Addetto alla Difesa a Washington, Tenente Colonnello Alessandro Barone, e l’ufficiale di collegamento dei Carabinieri con i Carabinieri cileni, Maggiore Stefano Carella.
«Voglio ringraziarla, signor Presidente, per l’invito a partecipare a questa importante conferenza stampa» —ha detto Silli— «dedicata al recupero del patrimonio culturale messicano trafficato illegalmente».
«Rivolgo» —ha proseguito il sottosegretario— «un saluto particolare alla ministra della Cultura Alejandra Frausto, che nei giorni scorsi abbiamo avuto l’onore di ospitare in Italia, rafforzando ulteriormente i legami tra i nostri Paesi, che amiamo definire due superpotenze culturali».
«La cooperazione bilaterale sta vivendo un momento particolarmente felice. Il Comandante Generale dei Carabinieri, Generale Teo Luzi, ha recentemente compiuto una visita in Messico, che ci ha permesso di approfondire i nostri legami nel settore della tutela del patrimonio culturale con nuove iniziative di formazione della Guardia Nazionale e dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia. Il generale Luzi ha inoltre annunciato la storica apertura a Città del Messico di un ufficio dell’addetto militare italiano che sarà presieduto da un ufficiale dei Carabinieri e le cui attività si rifletteranno anche nella nostra cooperazione culturale».
«Speriamo inoltre di rafforzare ulteriormente la collaborazione nell’ambito dell’UNESCO, ampliando la nostra alleanza in difesa del patrimonio culturale di altre nazioni».
«L’Italia, come il Messico, è profondamente convinta che il patrimonio culturale costituisca parte integrante dell’identità di tutte i Paesi. Ci riconosciamo perfettamente nello slogan coniato dal governo messicano Il mio patrimonio non si vende, si ama e si difende».
«È importante sottolineare che questa è solo la più recente di una serie di restituzioni che sono state effettuate negli ultimi cinque anni e che hanno permesso di riportare in Messico più di 1.000 pezzi illegalmente esportati nel nostro Paese. Sicuramente non sarà l’ultima volta».
«Questo straordinario risultato è frutto della notevole capacità e dedizione del Comando carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che agisce sulla base di una delle normative più avanzate a livello mondiale nella lotta al traffico dei beni culturali. Tuttavia, un risultato di questa portata non avrebbe potuto essere raggiunto senza l’eccezionale collaborazione tra le nostre rispettive autorità».
«Voglio citare da parte italiana il ministero della Cultura e il ministero degli Affari esteri e da parte messicana i ministeri della Cultura e degli Affari esteri, l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia e la Guardia Nazionale. Mi unisco al Presidente López Obrador e alla ministra Frausto per congratularmi ancora una volta con tutti gli attori coinvolti in questa meravigliosa operazione che onora i nostri Paesi e le straordinarie culture millenarie che rappresentiamo».
Da sinistra, l’ambasciatore d’Italia in Messico Luigi De Chiara, il vice Capo missione Tommaso Coniglio,
il Vice Addetto alla Difesa a Washington, Tenente Colonnello Alessandro Barone,
e l’ufficiale di collegamento dell’Arma dei Carabinieri con i Carabinieri cileni, Maggiore Stefano Carella.