Ore 06.11 – Dopo un periodo in cui l’Italia era rimasta ai margini dell’ondata di investimenti in residenze europee per studenti, nel primo trimestre di quest’anno il Bel Paese ha concentrato flussi finanziari nel settore per 160 milioni di euro, secondo un rapporto della società britannica di servizi immobiliari Savills.

Attualmente sono 67.400 gli immobili di questo tipo nella penisola, per lo più appartenenti alla pubblica amministrazione. Le imprese regionali e locali per il Diritto allo Studio Universitario (DSU) concentrano il 72% del totale.

Tuttavia, negli ultimi anni, gli sviluppatori privati hanno aumentato il loro peso nell’inventario, raggiungendo il 22% del mercato, rispetto al 19% nel 2021.

I nuovi progetti si compongono di circa 24.000 posti letto, che saranno disponibili nel prossimo biennio. La maggior parte dovrebbe aprire entro il 2025.

Circa la metà dell’offerta privata è concentrata a Milano, Torino, Roma, Bologna e Firenze.

Milano aumenterà ulteriormente il numero di posti letto nel prossimo triennio, aggiungendone 10.600 distribuiti su 24 progetti. Segue Torino, dove sono previste 11 residenze con una capacità ricettiva di oltre 3.800 posti letto.

Savills sottolinea che l’offerta prevista non sarà sufficiente a coprire la domanda e calcola che il deficit a Milano raggiungerà i 65.000 posti letto, mentre a Roma è di 48.000 unità.

A Torino il deficit si attesta a 42mila posti, a Bologna la carenza è stimata in 32mila unità e a Firenze in 14mila, secondo dati della società di consulenza ripresi dalla testata spagnola di informazione economica specializzata nel settore immobiliare EjePrime.

Si prevede che l’aumento degli investimenti —e il fatto che l’offerta sia inferiore alla domanda— incoraggerà l’arrivo di nuovi partecipanti a questo mercato.

Foto: catania.liveuniversity.it