Collaborazione Italia-Messico nel campo dell’urologia oncologica

Collaborazione Italia-Messico nel campo dell'urologia oncologica / Foto: INCan

Ore 12.22 – Tra il 31 agosto e il 1 settembre la Dott.ssa Anna Scavuzzo, uro-oncologa presso l’Istituto Nazionale di Cancerologia del Ministero della Salute del Messico (INCan), ha coordinato —sotto la direzione del dottor Miguel Ángel Jiménez Ríos— la partecipazione degli specialisti italiani Bernardo Rocco e Simone Crivellaro al 5° Incontro Internazionale di Oncologia Chirurgica.

«Crivellaro, che lavora a Chicago, è ormai residente negli Stati Uniti» —ha spiegato Scavuzzo a Puntodincontro— «ed è un esperto nella tecnologia più all’avanguardia della robotica, la procedura single port».

«Bernardo Rocco, invece» —ha aggiunto— «è ordinario di urologia all’ospedale San Paolo di Milano. È venuto per realizzare anche un intervento chirurgico: il 1º settembre abbiamo svolto una prostatectomia radicale robotica, di cui lui è considerato uno dei padri, all ospedale Médica Sur di Città del Messico, un evento che ha permesso di scambiare esperienze con i medici locali».

Entrambi hanno preso parte all’INCan al programma di conferenze dell’evento nell’ambito dell’urologia oncologica e della chirurgia robotica. Il dott. Rocco ha descritto il trattamento robotico del cancro alla prostata e la prostatectomia radicale citoriduttiva, mentre il dott. Crivellaro si è riferito all’approccio robotico retroperitoneale nel cancro renale.

«Speriamo di poter continuare a collaborare dal punto di vista scientifico per promuovere sia visite in Messico di medici italiani, sia la partecipazione in Italia di specialisti messicani in interventi robotici», ha commentato Scavuzzo.

«Il prof. Rocco e la dottoressa Maria Chiara Sighinolfi, che lo ha assistito durante l’intervento» —ha sottolineato l’urologa italiana— «sono rimasti colpiti dai dati epidemiologici messicani sul tumore della prostata, data la percentuale in questo Paese di casi metastatici. Abbiamo discusso, quindi, dell’importanza della prevenzione basata sulla valutazione, mediante semplici esami del sangue, dell’Antigene Prostatico Specifico (PSA). La diversità dei dati rilevati in Messico rispetto all’Italia è dovuta forse a fattori genetici —questo però dovrebbe essere dimostrato— e al minor grado di possibilità di accesso della popolazione a valutazioni preventive».

«Un altro fattore molto importante, dato che all’INCan non abbiamo ancora un robot, è il progetto di poterne acquistare uno in un futuro prossimo per migliorare il trattamento dei tumori».

La Dott.ssa Scavuzzo è giunta in Messico 10 anni fa con una borsa di studio. Ha frequentato gli ultimi semestri a Guadalajara prima di trasferirsi all’INCan, dove si è iscritta alla sottospecialità in urologia oncologica. Da allora ha deciso di continuare il suo percorso professionale in terra azteca. Attualmente si occupa anche delle ricerche dell’Istituto nell’ambito dei tumori urologici.

Nell’immagine, da sinistra, Miguel Ángel Jiménez Ríos, Fernando Gabilondo, Maria Chiara Sighinolfi, Anna Scavuzzo e Bernardo Rocco.
Foto: INCan

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