Ore 11.53 – Il Messico sta valutando la possibilità di ampliare gli incentivi fiscali previsti da un recente decreto sul nearshoring alle aziende che delocalizzano le loro attività nel Paese, ha dichiarato la ministra dell’Economia Raquel Buenrostro in un’intervista pubblicata oggi. Un’espansione delle disposizioni pubblicate in ottobre, che beneficiano 10 settori, potrebbe includere nuovi incentivi per la produzione che rimane in Messico.

«Stiamo promuovendo il rafforzamento delle catene di approvvigionamento nazionali come economia, ma penso che possiamo essere ancora più ambiziosi per generare l’incentivo per nuovi investimenti e non limitarlo alle esportazioni, ma rafforzare anche la produzione nazionale», ha detto Buenrostro al quotidiano El Financiero.

Gli Stati Uniti temono che il provvedimento possa essere discriminatorio nei confronti di altri Paesi, ma il Messico è disposto a modificarlo per evitare conflitti, ha detto.

«La modifica serve ad ampliare lo spettro che incoraggia anche nuovi investimenti e che non è solo per le attività di maquila (gli impianti di assemblaggio), non solo per le industrie di esportazione, ma anche per la produzione nazionale», ha aggiunto.

I suoi commenti arrivano poche ore prima dell’incontro tra il presidente Andrés Manuel López Obrador il presidente degli Stati Uniti Joe Biden previsto per venerdì, a margine del forum dei leader economici dell’APEC a San Francisco, dove dovrebbero discutere di migrazione e commercio.

Il Governo messicano prevede che il nearshoring —la tendenza a localizzare la capacità produttiva in Messico, più vicino al mercato statunitense, piuttosto che in Asia— aggiungerà fino a 1,2 punti percentuali alla crescita, che si stima raggiungerà il 3,5% quest’anno (MarketScreener).

Foto: elpais.com