Ore 04.00 – L’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con l’Associazione dei ricercatori italiani in Messico (ARIM), organizza la tavola rotonda a ingresso libero Gli italiani in Messico tra l’Italia fascista e il Messico post-rivoluzionario, che avrà luogo stasera, giovedì 18 gennaio, alle ore 19:00 presso l’auditorium della sede di Avenida Francisco Sosa 77, Coyoacan.
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle celebrazioni per i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e il Messico, stabilite ufficialmente il 15 dicembre 1874.
Sul tema si confronteranno gli storici Franco Savarino, Octavio Spindola Zago e Andrea Mutolo, in un incontro che sarà moderato da Riccardo Cannelli, addetto culturale dell’Ambasciata d’Italia.
Sarà l’occasione, inoltre, per presentare il libro di Octavio Spindola Zago Labor Omnia Vincit. Chipilo, entre el fascismo transnacional y el Estado posrevolucionario, 1907-1982.
Durante il XIX secolo, i governi messicani lanciarono una serie di ambiziosi progetti di colonizzazione per modernizzare la nazione e stimolare la crescita economica. Dopo l’esperienza del Texas e i tentativi di Coatzacoalcos (1828) e Jicaltepec (1833), tra il 1880 e il 1881 vennero fondate colonie italiane a Città del Messico e negli Stati di Morelos, San Luis Potosí, Veracruz e Puebla. Durante il XIX secolo, i governi messicani lanciarono una serie di ambiziosi progetti di colonizzazione per modernizzare la nazione e stimolare la crescita economica. Dopo l’esperienza del Texas e i tentativi di Coatzacoalcos (1828) e Jicaltepec (1833), tra il 1880 e il 1881 vennero fondate colonie italiane a Città del Messico e negli Stati di Morelos, San Luis Potosí, Veracruz e Puebla. Tra queste, la Colonia Fernández Leal —fondata nella Valle di Cholula e meglio conosciuta come Chipilo— ha saputo resistere agli attacchi del tempo e distinguersi in modo particolare nel contesto nazionale messicano.
Nel corso dell’incontro di stasera si parlerà dell’esperienza vissuta dai coloni di Chipilo durante la Rivoluzione messicana e il periodo post-rivoluzionario, nonché dell’influenza del fascismo e del ruolo degli attori locali che si distinsero in tale processo.
Franco Savarino è laureato e master in Storia presso l’Università di Torino, dottore in Storia delle Americhe presso l’Università di Genova e dottore in Storia presso la Universidad Nacional Autónoma de Mexico (UNAM). Ha un post-dottorato presso l’Università di Leida e un altro post-dottorato presso l’Università di Torino. È, inoltre, professore e ricercatore presso la Escuela Nacional de Antropología e Historia (ENAH), ricercatore nazionale di livello III e direttore della rivista di scienze antropologiche Cuicuilco, nonché membro del seminario dedicato alla storia delle destre in Messico e membro dell’ARIM.
Andrea Mutolo è laureato in Storia moderna presso l’Università di Bologna e dottore in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana. È professore e rRicercatore presso la Universidad Autónoma de la Ciudad de México (UACM), ricercatore nazionale di I livello, collabora al programma di formazione superiore per i centri di riabilitazione sociale ed ha ricoperto il ruolo di segretario tecnico del Comitato di redazione della UACM. È membro del seminario dedicato alla storia delle destre in Messico e membro dell’ARIM.
Octavio Spindola Zago è laureato in Storia presso la Benemérita Universidad Autónoma de Puebla (BUAP), diplomato in Storia e antropologia delle religioni presso l’ENAH, diplomato in Ricerca qualitativa presso El Colegio Mexiquense e master in Scienze sociali presso FLACSO-Messico. È professore e ricercatore presso l’Università Iberoamericana di Puebla e fa parte della rete di ricercatori del Fenomeno religioso in Messico. È membro del seminario dedicato alla storia delle destre in Messico e membro dell’ARIM.
Foto: José Carlos Cueto