Ore 05.29 – L’iniziativa proposta dall’Ambasciata d’Italia e dall’Agenzia ICE/ITA di Città del Messico —dal titolo Transizione energetica ed economia circolare— è stata una delle otto scelte per presentare al mondo la prima edizione della Giornata Nazionale del Made in Italy, un evento pensato per celebrare la creatività e il saper fare delle istituzioni e aziende dello Stivale nei diversi campi dell’attività economica.
In questo contesto, Cecile de Mauleon —direttrice della Camera di commercio messicana in Italia— ha riflettuto ieri pomeriggio davanti a un folto pubblico sull’economia circolare e sulle possibilità di cooperazione tra il Messico e il Bel Paese in questo campo.
«Il mio obiettivo» —ha detto ai quasi 200 partecipanti all’evento— «è lasciare in voi tre piccoli semi affinché crescano nelle vostre coscienze e nelle vostre agende».
«Il primo» —ha proseguito— «è che l’economia circolare rappresenta la quarta rivoluzione industriale ed è lo strumento più efficace per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, con l’intenzione di avanzare verso un sistema ecologico e rigenerativo di produzione e di scambi, capace di soddisfare il benessere umano nei limiti del rispetto del pianeta».
«L’economia circolare, inoltre, è una rivoluzione culturale. Si distingue come un modello economico di produzione e consumo che prevede la condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclaggio dei materiali e dei prodotti esistenti il più a lungo possibile. I suoi principi contrastano con il tradizionale modello economico lineare, basato sul tipico schema “estrai, produci, usa e smaltisci”. Questo cambiamento ci consentirà di costruire una nuova società, più solidale e compassionevole, giusta, sostenibile e resiliente, con nuovi valori e principi di convivenza sociale».
«Il terzo punto è riconoscere che l’economia circolare è il futuro dell’economia globale, della cooperazione e dello sviluppo industriale. È una straordinaria opportunità per fare impresa e promuovere investimenti, joint venture, trasferimenti tecnologici e cooperazione per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese, in un quadro di creazione di nuovi mercati».
«L’Italia» —ha spiegato de Mauleon— «ha assunto da diversi anni un importante ruolo nella transizione ecologica e nell’economia circolare a livello europeo e internazionale. Molte aziende e filiere industriali hanno accettato la sfida della conversione circolare e rappresentano, per il Messico, una preziosa fonte di lezioni apprese e di buone pratiche con il potenziale per stimolare un nuovo modello di sviluppo economico e industriale».
«Questa visione a lungo termine può contribuire a promuovere una transizione concreta verso economie verdi, utilizzando energie rinnovabili e avanzando verso la creazione di città moderne e intelligenti, sfruttando il potenziale della rivoluzione tecnologica e della digitalizzazione per affrontare l’attuale situazione economica e promuovere il ritorno a una prosperità sostenibile, centrata sulle persone e rispettosa del pianeta».
«Secondo i dati della FAO, entro il 2030 avremo bisogno del 45% in più di energia e del 40% in più di acqua per soddisfare i bisogni di una popolazione mondiale che potrebbe raggiungere i 10 miliardi di persone nel 2050, il che richiederebbe un aumento della produzione alimentare di almeno il 70%. La conciliazione tra la sempre crescente domanda di prodotti con la sostenibilità ambientale si ottiene solo attraverso la trasformazione dei cicli di produzione e consumo secondo un modello circolare».
«L’obiettivo è attivare un sistema economico pensato per autorigenerarsi, dove il valore dei prodotti e delle risorse venga mantenuto il più a lungo possibile nel loro ciclo di vita, minimizzando sia l’estrazione delle risorse che la produzione di rifiuti attraverso l’attuazione di concetti di riduzione dei consumi, riutilizzo e riciclo, con l’obiettivo di rendere più sicuro l’approvvigionamento, ridurre i costi di produzione e aumentare la competitività».
«Secondo la Fondazione Ellen Mac Arthur, l’economia circolare deve basarsi su tre principi fondamentali. Il primo è l’ecodesign: fin dall’inizio i prodotti devono essere progettati per ridurre al minimo la possibilità di generare rifiuti e inquinamento».
«Il secondo è l’estensione della vita utile del prodotto utilizzando componenti e materiali durevoli, ovvero che possano rimanere nell’economia attraverso il riutilizzo, la riparazione o la rigenerazione senza essere scartati».
«Infine, è necessario rigenerare i sistemi naturali favorendo l’uso di fonti rinnovabili e soluzioni basate sulla natura per alimentare i cicli produttivi con l’obiettivo non solo di proteggere l’ambiente, ma di migliorarlo attivamente».
«La transizione verso un’economia circolare richiede uno sforzo da parte dei governi e del settore privato per ripensare globalmente le strategie industriali, investire nell’ecoinnovazione e riallocare le risorse verso i settori verdi dell’economia, come le energie rinnovabili, la gestione globale dei rifiuti, la bioeconomia, la pianificazione urbana e la mobilità sostenibile, oltre a creare incentivi per la riconversione di settori chiave come l’edilizia, l’alimentazione, la moda e le attività manifatturiere».
«Il Messico è un membro del G20 e di meccanismi come il Trattato con gli Stati Uniti e il Canada, l’Accordo di libero scambio con l’Unione Europea e la Cooperazione economica Asia-Pacifico, oltre ad essere un Paese strategico e partner prioritario per l’Italia. L’economia circolare rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare la cooperazione tra le nostre due nazioni. Il Messico ha l’opportunità di posizionarsi come pioniere nell’economia circolare nel quadro del Patto verde europeo, sfruttando la sua posizione geopolitica e la preminenza regionale per promuovere la cooperazione e generare un effetto favorevole sul futuro dello sviluppo», ha concluso de Mauleon.
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