
Ore 13:08 – (Inba.gob.mx) Le chinampas rappresenteranno il Messico alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che si terrà dal 10 maggio al 23 novembre, con pre-apertura l’8 e il 9 maggio.
L’Istituto Nazionale di Belle Arti e Letteratura del Paese latinoamericano ha selezionato la proposta Chinampa Veneta per il suo approccio innovativo, che amplia i confini della progettazione architettonica tradizionale verso un processo simbiotico con l’ecosistema e la comunità.
Di fronte alla crisi ecologica globale, il progetto propone una profonda riflessione sul modo in cui abitiamo, coltiviamo e progettiamo il mondo che condividiamo.
L’iniziativa si basa sul sistema agricolo delle chinampas, di origine mesoamericana e ancora in uso a Xochimilco, uno storico ecosistema lacustre a sud di Città del Messico. Questa antica conoscenza, che intreccia paesaggio, infrastrutture e tecnologia, viene reinterpretata nel contesto della Biennale, dando vita a un ambiente attivo in una città iconica.
Le chinampas sono un antico sistema agricolo con più di quattromila anni di storia. Vengono costruite in laghi poco profondi utilizzando blocchi rettangolari formati da strati di sedimenti, fango e vegetazione. Al loro interno si coltivano fiori, verdure e altri alimenti. La loro disposizione geometrica, oltre a formare canali, moltiplica le rive del lago, creando nicchie ecologiche per l’alimentazione, la riproduzione e il riparo, innescando un’esplosione di biodiversità.
Ogni elemento del sistema delle chinampas è importante e genera relazioni simbiotiche che promuovono la vita, catturano il carbonio, purificano l’acqua e producono cibo e ossigeno. In un mondo sull’orlo del collasso ecologico, queste strutture offrono una visione del futuro.
Il sistema è stato concepito partendo da una visione del mondo in cui gli esseri umani sono parte attiva dei cicli naturali della vita, a differenza della modernità, che cerca di controllarli. A Xochimilco, come a Venezia – entrambe dichiarate Patrimonio dell’Umanità nel 1987 – si può osservare la velocità con cui lo sviluppo urbano consuma ecosistemi fiorenti.
Chinampa Véneta è composta da diverse installazioni. Una di queste si trova all’interno dell’Arsenale e vi è rappresentato un sistema in diverse fasi di crescita. La funzione inizia con la rigenerazione del chapín, un piccolo cubetto di fango ricco di sostanze nutritive che protegge al suo interno un seme.
Al centro c’è la protagonista: una chinampa viva, diversa dalle sue antenate messicane, coltivata con un sistema agroforestale praticato in Veneto —la vite maritata, in cui la pianta cresce intrecciata agli alberi— in convivenza con un sistema di policoltura tradizionale mesoamericano: la milpa.
Un altro esemplare galleggia simbolicamente nella Laguna di Venezia, in analogia al Teatro del Mondo di Aldo Rossi, che considerava le rappresentazioni come un collegamento tra l’architettura e l’immaginario, capace di costruire ponti tra i mondi.
In questa occasione, il teatro si trasforma nella Chinampa del Mondo e si presenta in modo orgogliosamente ancestrale, naturale e organico, sullo sfondo dell’ambiente costruito della città di Venezia, per creare una nuova connessione tra due città lacustri le cui storie riflettono una lotta politica per l’acqua potabile e il territorio.
Il Padiglione Messicano si trova nell’antico complesso di cantieri navali dell’Arsenale. L’inaugurazione avrà luogo l’8 maggio alle 17:15 (le 9:15 del mattino nel Messico centrale), con un dibattito tra gli agricoltori di Xochimilco e Venezia, che condivideranno le loro esperienze sui territori, le pratiche agricole e i collegamenti con l’agricoltura rigenerativa.
Il progetto Chinampa Véneta, curato da José María Bilbao Rodríguez, è stato realizzato da un collettivo composto dallo Studio Ignacio Urquiza e Ana Paula de Alba, lo Studio María Marín de Buen, ILWT, Locus, Lucio Usobiaga Hegewisch & Nathalia Muguet, Pedro&Juana, Aldo Urban, Ana Paula de Alba, Ana Paula Ruiz Galindo, Andrea Mejía, Diego Manzano, Emilio M. Frausto, Federico de Antuñano, Ignacio Urquiza Seoane, Isabel Brocado, Jachen Schleich, Javiera Elicer, Lucio Usobiaga Hegewisch, Lucero Chaires, María Marín de Buen, Martina Duque, Mecky Reuss, Michela Lostia di Santa Sofia, Miguel Ángel Vega Ruiz, Nathalia Muguet, Paulina García Ortíz, Rodrigo Huesca, Sana Frini, Santiago Sitten, Shantal Gabriela Haddad Gómez, Xavier Delgado González e Yavanna Latapí.
Foto: mex-best.mx