In Italia via libera al ponte sullo Stretto di Messina

In Italia via libera al ponte sullo Stretto di Messina / Immagine: webuildgroup.com

Ore 10:10 – (ANSA) Dopo decenni di false partenze, ricorsi e polemiche, il piano per collegare Calabria e Sicilia può passare alla fase realizzativa, con l’obiettivo dei primi cantieri già in autunno e il taglio del nastro tra 7-8 anni. Sarà «il ponte a campata unica più lungo del mondo», annuncia soddisfatto il vicepremier e titolare delle Infrastrutture Matteo Salvini.

«Una tappa fondamentale dell’azione di questo governo», afferma la premier Giorgia Meloni. Ma le opposizioni, i sindacati, le ong e i territori lanciano l’allarme sui rischi e gridano al «colossale spreco» di denaro pubblico. Il via libera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) era atteso, annunciato nei giorni scorsi dallo stesso Salvini. Al Cipess partecipa anche la premier, che sottolinea l’importanza del momento: «Si tratta di un’opera strategica per lo sviluppo di tutta la nazione», spiega ai presenti. «Non è un’opera facile, ma lo riteniamo un investimento sul presente e sul futuro dell’Italia», aggiunge Meloni che ringrazia Salvini: «sarà un’Italia più connessa e coesa».

«È un’emozione, non si era mai arrivati alla approvazione del progetto definitivo con l’intera copertura economica e la condivisione dei territori», dice soddisfatto Salvini, in conferenza stampa dopo l’ok del Cipess accanto al sottosegretario alla presidenza Alessandro Morelli. Le risorse sono quelle garantite dalla manovra del 2024: 13,5 miliardi. Un risultato frutto di «un lavoro a più mani», puntualizza il leder leghista, che ringrazia i ministri e ricorda i predecessori, Lunardi e Berlusconi. A livello procedurale però l’ok del Cipess non è l’ultimo tassello. Manca ancora la pubblicazione della delibera in Gazzetta e la registrazione della Corte dei Conti: solo a quel punto il ponte entrerà nella fase realizzativa. Sui tempi Salvini è comunque ottimista: «Tra settembre e ottobre conto di partire con i cantieri, lavori ed espropri». Per l’attraversamento invece l’obiettivo è «tra il 2032 e il 2033».

Bruxelles sta «esaminando la documentazione ricevuta» dall’Italia l’11 giugno sul progetto del Ponte di Messina nel quadro della direttiva habitat, che tutela la biodiversità nei siti d’interesse Ue, «e valuterà a tempo debito se e come reagire». Lo riferisce all’ANSA un portavoce dell’esecutivo Ue. La notifica ricevuta a giugno, precisa, «include la valutazione d’incidenza» ambientale prevista dalla normativa, «i motivi imperativi d’interesse pubblico» che giustificherebbero l’opera e «le misure compensative proposte». Sul possibile inserimento del ponte tra i progetti a doppio uso, civile e militare, «la valutazione spetta a Roma».

L’opera è ingegneristicamente ambiziosa: 3,3 chilometri di campata unica, due piloni da 400 metri sulle due sponde, tre corsie stradali per senso di marcia, due binari ferroviari. E ci sarà anche «la metropolitana dello Stretto», annuncia Salvini: un circuito metropolitano con treni ferroviari e tre nuove fermate sul lato messinese, pensata per studenti, lavoratori e pendolari, in un’area che conta 400mila persone. Un’opera in cui verranno coinvolte «aziende di tutta Italia» e che vuole essere «un acceleratore di sviluppo» per il Sud, dice il ministro, rassicurando sul rischio di infiltrazioni mafiose: siamo «schierati h24».

Per i viaggiatori ci sarà un grande risparmio di tempo, promette: due ore e mezzo per i treni, un’ora e mezza per le auto. Sul fronte dei pedaggi la società Stretto di Messina stima «una tariffa base per le auto inferiore ai 10 euro», con sconti per i viaggi frequenti: un’ipotesi —puntualizza la società— «sensibilmente inferiore agli attuali costi». Ma molto più che sul resto della rete autostradale, fa notare il Codacons: il «3.540% in più». Soddisfatta la maggioranza, che parla di opera «storica», con Forza Italia compatta a ricordare il «sogno» di Berlusconi. Ma dalle opposizioni alle associazioni c’è grande preoccupazione. «Un vero e proprio azzardo», lo definiscono le sigle ambientaliste. «Un colossale spreco di soldi», aggiunge Angelo Bonelli di Avs che ha già presentato un ricorso all’Ue. «Sottrae soldi a infrastrutture necessarie», aggiunge il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. «L’opera andrà a stravolgere interi territori», avverte il Pd. E infatti da Villa San Giovanni sale l’allarme della sindaca: «è a rischio la sopravvivenza della città». Sulla sponda opposta, invece, il sindaco di Messina parla di «tappa importante». Divisi anche i sindacati, con la Cgil che parla di «scelta sbagliata» e la Cisl di «occasione storica».

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