Ore 12.40 – Il premier Mario Draghi ha annunciato al Consiglio dei ministri che rassegnerà le dimissioni.
«Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia», ha spiegato.
«Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più».
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, però, non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato.
«Il Movimento 5 stelle ha dato sostegno a questo governo sin dall’inizio con una votazione» e i con i «pilastri della della transizione ecologica e della giustizia sociale. Se poi si crea una forzatura e un ricatto per cui norme contro la transizione ecologica entrano in un disegno di legge che non c’entra nulla, noi per nessuna ragione al mondo daremo i voti», ha detto nel pomeriggio il leader del M5s Giuseppe Conte.
«Se qualcuno ha operato una forzatura» —ha aggiunto— «si assuma la responsabilità della pagina scritta ieri. L’introduzione» di quella pagina «è stata la riunione del Cdm in cui i nostri ministri non hanno partecipato al voto».
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