Ore 08.41 – in Messico esporre un presepe finanziato con fondi dello Stato potrebbe presto essere vietato. La Suprema Corte di Giustizia del Paese latinoamericano è chiamata a decidere, il prossimo 9 novembre, se il piccolo comune di Chochalá debba astenersi dall’installare una ricostruzione della natività.
Il caso è iniziato nel dicembre 2020, quando un residente della cittadina di 5.000 abitanti nello Yucatán si è sentito discriminato nel suo diritto alla libertà religiosa. Le autorità di Chocholá avevano installato per Natale un presepe nell’edificio del municipio utilizzando fondi pubblici. L’uomo, senza affiliazione religiosa, ha presentato una querela volta alla tutela dei diritti costituzionali del cittadino, sostenendo che il comune stava violando la sua libertà e i principi di un Paese laico. Ha inoltre affermato che il Consiglio comunale, agendo in questo modo, ha manifestato una preferenza per i cristiani quando, invece, nessuna religione o culto dovrebbe ricevere un’attenzione particolare.
In seguito a questa denuncia, la Suprema Corte di Giustizia discuterà il progetto di sentenza —presentato dal ministro Juan Luis González Alcántara— che propone di vietare la collocazione finanziata dall’erario di simboli natalizi —o di qualsiasi altra decorazione— che alludano a una convinzione religiosa. Il principio su cui si basa ritiene che la collocazione di tali elementi violi la libertà religiosa e le regole costituzionali dello Stato laico, nonché il concetto di uguaglianza e di non discriminazione. La città, infine, potrebbe anche dover riparare i danni e promuovere la diversità.
Ma non hanno altri problemi da risolvere in Messico?