L’Italia punta sul turismo delle radici con un piano da 20 milioni

L'Italia punta sul Turismo delle radici con un piano da 20 milioni

Ore 18.20 – L’Italia punta anche sul turismo delle radici per rivitalizzare il settore, con un piano da 20 milioni di euro a beneficio soprattutto dei piccoli Comuni sotto i cinquemila abitanti.

Domani, dalle 10.00 alle 13.30, presso la Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, si terrà infatti l’evento di presentazione del Progetto PNRR Turismo delle radici: una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19.

La prima parte, moderata dal direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche Migratorie, Luigi Maria Vignali, vedrà gli interventi istituzionali del vice presidente del Consiglio e del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, del ministro del Turismo Daniela Santanchè, del sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Seguirà una sessione tecnica, moderata dal vicedirettore dell’ANSA Stefano Polli, suddivisa in quattro panel: I viaggi delle radici per la ripresa del turismo nell’Italia Post-Covid-19, con interventi dell’amministratrice delegata di Enit Ivana Jelinic, del segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli e del presidente dell’Associazione Asmef, Salvo Iavarone; L’impatto del turismo delle radici sui piccoli comuni, con interventi di Anci e di quattro sindaci, ciascuno in rappresentanza del Sud, Centro, Nord Italia e Isole; presentazione del volume Scoprirsi Italiani: i viaggi delle radici in Italia, con interventi degli autori e dei rappresentanti delle comunità italiane all’estero; Comunicare il Turismo delle radici, con interventi di Sabrina Talarico, presidente di Gist, Umberto Mucci di We the Italians, Gualtiero Carraro di AD-Carraro-lab e Fabrizio Ferragni, direttore di Rai Italia.

All’evento saranno coinvolti i sindaci dei Comuni sotto i 5.000 abitanti, che sono tra i principali destinatari del progetto del Turismo delle Radici. Il progetto, del valore di complessivo di 20 milioni di euro, inserito nel Piano Nazionale di Resilienza e di Rilancio, si propone l’adozione di iniziative nel settore del turismo rivolte alla vasta platea di italiani e oriundi italiani nel mondo, contribuendo in tal modo al suo rilancio dopo la pandemia. Le iniziative che il MAECI intende promuovere con il progetto Turismo delle Radici, ispirate all’ecosostenibilità e alla digitalizzazione, puntano a valorizzare i piccoli borghi e le zone rurali d’Italia attraverso dinamiche di sviluppo sostenibile, che coinvolgano la ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso e favoriscano i fornitori di servizi e prodotti locali (enogastronomici, ad esempio).

Il progetto si articola in 8 componenti: 1) selezione e formazione degli operatori turistici sul territorio italiano; 2) digitalizzazione dei documenti contenuti negli archivi degli uffici di stato civile e anagrafe al fine di facilitare le ricerche storico-familiari del turista delle radici; 3) creazione di itinerari ad hoc, a cui abbinare esperienze personalizzate, anche nel settore eno-gastronomico; 4) creazione di una rete dei musei dell’emigrazione, al fine di sistematizzare le attività dedicate all’approfondimento della storia locale, della lingua e della cultura italiana; 5) creazione di un Passaporto delle Radici Italiane, che funga da incentivo per gli italodiscendenti per i servizi turistici di cui fruiranno in Italia; 6) organizzazione di un grande evento di richiamo con individuazione di un anno da proclamare quale Anno delle Radici Italiane; 7) ideazione di una campagna di comunicazione con l’ausilio di partner specializzati e il coinvolgimento di testimonial celebri per la sensibilizzazione delle comunità di italiani di nuova generazione e di oriundi italiani all’estero; 8) creazione di una rete con università italiane per lo studio e il monitoraggio del turismo delle radici, anche attraverso la creazione di una specifica piattaforma informatica e l’assegnazione di borse di studio a giovani ricercatori.

Gli italo-discendenti nel mondo rappresentano un segmento turistico dalle enormi potenzialità per il nostro Paese, si sottolinea alla Farnesina. Generano un turismo sostenibile e una domanda internazionale che utilizza le infrastrutture tutto l’anno. Si calcola che gli oriundi italiani siano tra i 60 e gli 80 milioni. I principali Paesi destinatari dell’emigrazione italiana sono Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay, Colombia, Paraguay, Cile, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Regno Unito. Enit valuta che tra il 2010 e il 2019 siano stati più di 10 milioni i turisti accertati che dall’estero si sono recati in Italia per effettuare un viaggio alla riscoperta delle loro radici. La stima della loro spesa è di più di 5 miliardi di Euro (ANSA).

Chipilo, una comunità di discendenti di coloni veneti (della zona tra alto Trevigiano e il basso Bellunese) emigrati nello Stato di Puebla,
in Messico, verso la fine del XIX secolo. Nella foto principale dell’articolo, l’albergo Strada Stretta del villaggio.

Patronato ITAL Messico
Associazione Italiana di Assistenza IAP
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