Sace: «Ampi sbocchi in Messico per l’Italia»

Sace: «Ampi sbocchi in Messico per l'Italia» / Immagine: Sace

Ore 14.49 – Nel rapporto intitolato Le rinnovabili in America chiamano il Made in Italy: Sace sostiene le opportunità per le imprese italiane, el gruppo assicurativo-finanziario stima un volume di esportazioni dall’Italia al Messico pari a 6,7 miliardi di euro nel 2024. Nel 2025 la società prevede un’ulteriore crescita del 6,6%, che porterebbe il totale delle vendite dello Stivale nel Paese latinoamericano a 7,1 miliardi di dollari.

«La domanda di macchinari potrà trovare ampi sbocchi grazie alla vocazione manifatturiera del Paese», si legge nel testo, che sottolinea: «i mezzi di trasporto continueranno a costituire un settore di punta, grazie al buon posizionamento messicano nelle filiere dei veicoli elettrici».

«Il continente americano è una delle note positive delle vendite italiane nel mondo» —prosegue il documento— «quest’anno e il prossimo, infatti, le esportazioni provenienti dal Bel Paese verso l’area cresceranno al di sopra della media complessiva (+5,2% e +5,1% vs. +3,7% e +4,5%)». Le dinamiche sono tuttavia differenziate, con un apporto particolarmente positivo dei Paesi GATE, cioè le nazioni considerate una porta per il futuro delle vendite italiane all’estero, tra cui il Messico.

Gli Stati Uniti, secondo Sace, sono la prima meta del Bel Paese oltre i confini europei, ma buone notizie arrivano dall’intero Nuovo Mondo, dove l’America Latina si sta delineando come un’area di crescente opportunità. Il progressivo deterioramento dei rapporti tra gli Usa e la Cina, afferma il rapporto, sta aprendo spazi di sviluppo per le nazioni geograficamente vicine e, in qualche misura, allineate al gigante a stelle e strisce, in particolare il Messico.

Il rapporto esplora, inoltre, le opportunità legate alle trasformazioni nell’ambito energetico. «Il processo di transizione sostenibile in atto a livello globale» —si sottolinea nell’analisi— «rappresenta una grande occasione per quei Paesi dell’area ricchi di risorse critiche necessarie allo sviluppo di tecnologie verdi. La conformazione naturale che caratterizza il territorio di queste geografie assicura l’ampia disponibilità di materie prime naturali: sole, vento e acqua».

«Tali geografie hanno tutte le carte in regola per poter realizzare, a loro volta, la transizione energetica e diventare esempi di sostenibilità come anche mostrato dagli indici elaborati da SACE e Fondazione Enel. Sarà quindi molto importante per le imprese italiane, che hanno una forte esperienza nelle tecnologie Life Cycle Thinking, ossia a basso impatto ambientale, riuscire a inserirsi nei tanti programmi d’investimento e sviluppo posti in essere dai governi. Operare in queste geografie richiede un grande coordinamento non solo tra acquirente e fornitore, ma anche una forte rete di relazioni con i diversi attori, dall’impresa locale alle istituzioni, pubbliche e private».

Immagine: Sace

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