Bialetti passa ai cinesi, la caffettiera Moka dirà addio alla Borsa

Bialetti passa ai cinesi, la caffettiera Moka dirà addio alla Borsa / Foto: bialetti.com

Ore 14:01 – (ANSA) Bialetti, lo storico produttore della caffettiera Moka, passa nelle mani dei cinesi.

Si tratta dell’ennesimo simbolo del Made in Italy che vede una evoluzione nella proprietà per dire addio. La lussemburghese Nuo Capital, che fa capo al magnate cinese Stephen Cheng, ha infatti perfezionato il contratto di compravendita per l’acquisto del 78,567% delle azioni di Bialetti.

In Borsa il titolo ha registrato un balzo del 61% a 0,45 euro. Quella di Bialetti è una storia industriale tutta italiana, lunga oltre un secolo.

Si va dalla Moka alle nuove macchine espresso, dal Carosello al debutto in Borsa.

È il 1919 quando Alfonso Bialetti apre un’officina per la produzione di semilavorati in alluminio a Crusinallo, piccola frazione di Omegna nella provincia piemontese di Verbano-Cusio-Ossola.

Quattordici anni dopo arriva il debutto della Moka Express.

Nell’evoluzione successiva della società una tappa importante è la quotazione in Borsa, con il debutto a Piazza Affari il 27 luglio 2007.

«Ho acquistato questo meraviglioso marchio più di 30 anni fa è oggi una realtà internazionale con un grande potenziale», afferma Francesco Ranzoni, presidente di Bialetti Industria.

Ora, con la vendita alla lussemburghese Nuo Capital, la società, che oggi ha sede a Coccaglio, in provincia di Brescia, scrive un nuovo capito della sua storia. L’operazione si snoda attraverso l’acquisto delle quote, il rifinanziamento dell’indebitamento della società e l’offerta pubblica di acquisto che porterà il delisting da Piazza Affari.

Foto: bialetti.com

Patronato ITAL Messico
Associazione Italiana di Assistenza IAP
Condividi questo articolo / Comparte este artículo