Ore 06.34 – Sul filo di lana, il fondo Certares, Air France e Delta hanno sorpassato Msc Group e Lufthansa nella corsa a Ita Airways. Per la cessione della compagnia aerea italiana di bandiera «sarà avviato un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares Management LLC, Delta Airlines Inc. e Air France-KLM S.A., la cui offerta è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati», ha scritto il 31 agosto in una nota il ministero dell’Economia, proprietario del vettore al 100%.
La trattativa in esclusiva tra il Tesoro e Certares per la cessione della maggioranza di Ita Airways non è ancora iniziata ufficialmente e c’è tempo fino al 30 settembre per arrivare a un’intesa che porti alla firma del contratto preliminare di vendita o a un memorandum d’intesa. Il confronto con ogni probabilità partirà entro la fine della settimana dopo la risposta ai tecnici del ministero da parte del fondo Usa che ha vinto la sfida contro la cordata Msc-Lufthansa.
I temi da affrontare sono diversi. Dal piano di evoluzione della flotta alla rete di collegamenti (soprattutto intercontinentali), dal numero dei dipendenti da assumere agli investimenti da effettuare fino alla definizione del perimetro di azione da un lato di Certares — che si prenderebbe il 50% più un’azione di Ita Airways — e dall’altro del Mef. Sullo sfondo si muovono Air France-Klm e Delta Air Lines che per ora figurano come partner commerciali del fondo statunitense.
Non c’è, al momento, una scadenza e non è escluso che si arrivi a una conclusione tra il 19 e il 23 settembre, a pochi giorni dalle elezioni politiche. Non ci sarebbe nemmeno un business plan definitivo che potrebbe essere così soggetto alle modifiche durante il confronto tra Certares e il Tesoro. In ogni caso, secondo le prime informazioni fatte filtrare, il piano flotta passerebbe dagli attuali 67 aerei agli 80 del 2023 — il primo anno del nuovo piano — per arrivare a 98-100 nel 2024 e 120 nel 2025. Il vecchio piano prevedeva 76 velivoli operativi a fine 2022 e 104 nel 2025.
Si tratta di un incremento significativo della flotta che richiederebbe circa 1.500 assunzioni già nel 2023 che si aggiungerebbero ai circa 3.500 dipendenti attuali: l’anno prossimo insomma la forza lavoro di Ita a trazione Certares salirebbe a 5.000 per arrivare a 5.400-5.500 nel 2025. Questa evoluzione, viene precisato, è soggetta al contesto di mercato e quindi dovrà fare i conti già a partire da questo autunno con un periodo complicato per il trasporto aereo, con l’incognita della pandemia, del costo del cherosene, della guerra in Ucraina e soprattutto dell’inflazione e della recessione.
C’è, inoltre, il rebus degli aerei che in questo periodo sono difficili da trovare a prezzi convenienti o rapidamente, a meno di non noleggiare velivoli in servizio da qualche anno.
Resta confermato —e questa potrebbe essere una buona notizia per il Messico— il Nord America come mercato intercontinentale dove realizzare la maggior parte dei guadagni, cosa che passerebbe attraverso un aumento delle destinazioni servite con voli diretti da parte di Ita Airways. Ma perché questo avvenga, spiegano gli addetti ai lavori, ci dovrà essere l’ok di Delta Air Lines e Air France-Klm che, al momento, non è chiaro quando —e se— intendono entrare nell’azionariato di Ita.
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