Nomadi digitali in Sardegna, richieste da tutto il mondo

Nomadi digitali in Sardegna, richieste da tutto il mondo / Foto: workfromollolai.com

Ore 16.32 – Il progetto Work from Ollolai, promosso dal comune sardo per combattere lo spopolamento, in collaborazione con l’associazione culturale Sa Mata, mira a sviluppare una rete di residenze internazionali a favore di professionisti che vivranno e lavoreranno in questo villaggio della Sardegna grazie al lavoro agile.

Clarese Partis, 39 anni, designer statunitense dell’agenzia User Experience e prima nomade digitale approdata nel paese, viene dalla California e ha risposto alla chiamata insieme ad altri 1.112 candidati, compilando la richiesta all’interno del portale dedicato.

Il progetto dell’amministrazione comunale incentiva gli arrivi proponendo una casa al prezzo simbolico di 1 euro al mese, sulla scia di un’idea che il comune ha avviato qualche qualche anno fa: con 1 euro a Ollolai si può acquistare una casa disabitata, a patto che la si ristrutturi e la si abiti, incrementando così popolazione e ricadute economiche.

«Il mio obiettivo» —ha dichiarato all’ANSA Clarese Partis, che da due anni lavora da remoto come nomade digitale— «è quello di fare il mio lavoro ovunque mi trovi servendomi della rete e delle nuove tecnologie. Quando si è presentata l’opportunità di partire per Ollolai ero entusiasta di venire per godere di una nuova natura, delle montagne e dall’aria fresca. Ci sono da pochi giorni e ci starò un mese, ma devo dire che vivere qui è meglio di quanto mi aspettassi e l’accoglienza è stata calorosissima. C’è così tanto da esplorare in Sardegna e sono felice di immergermi all’interno dell’isola e nella sua cultura».

L’iniziativa è nata da un’idea del sindaco Francesco Columbu, in un primo momento sviluppando una rete con gli Usa, ma poi estendendo il bando a tutto il mondo. La proposta è stata lanciata nel maggio scorso, rimbalzando nei media internazionali e facendo piombare negli uffici del comune l’incredibile cifra di oltre mille richieste provenienti da nomadi digitali.

«Accoglieremo a braccia aperte tutti quelli che vorranno venire, naturalmente in base agli alloggi che abbiamo a disposizione», ha spiegato il primo cittadino. «La loro presenza» —ha aggiunto— «rivitalizzerà il paese che offre natura, tranquillità, cibo sano, tradizioni e una comunità accogliente. Voglio ricordare anche che siamo una delle cinque zone della della longevità nel mondo».

Il prossimo arrivo è previsto per la fine di settembre e si tratta di una coppia proveniente da Singapore.

«Certo non immaginavamo di ricevere più di 1000 richieste da tutto il mondo», ha spiegato Veronica Matta, presidente di Sa Mata e direttrice del progetto. «Ci hanno scritto dal Perù, dal Messico, dal sud-Africa, dall’India, ma anche da tanti Paesi Europei. Naturalmente non possiamo soddisfare tutti, ma è certo che cercheremo di capire le potenzialità di questo settore».

Foto: workfromollolai.com

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