Il pranzo ecumenico dell’Accademia Italiana della Cucina in Messico

Il pranzo ecumenico dell'Accademia Italiana della Cucina in Messico / Foto: Puntodincontro

Ore 14.26 – La delegazione messicana dell’Accademia Italiana della Cucina ha celebrato giovedì 17 ottobre il tradizionale pranzo ecumenico al ristorante Quattro di Città del Messico.

Fondata il 29 luglio 1953 all’hotel Diana di Milano dal giornalista, fotografo e scrittore Orio Vergani, assieme a Dino Buzzati, Luigi Bertett, Marino Parenti ed altri, l’associazione è stata riconosciuta dal ministero per le Attività e i Beni culturali quale Istituzione culturale della Repubblica Italiana il 18 agosto 2003.

Lo scopo dell’organizzazione —presente in 68 delegazioni e 20 legazioni all’estero con più di 7.500 associati— è tutelare le tradizioni della cucina del Bel Paese, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e nel mondo, e —come affermò Vergani— «salvaguardare, insieme alle nostre usanze, la cultura della civiltà della tavola, espressione viva e attiva dell’intera nazione».

Il 17 ottobre, le delegazioni e legazioni in Italia e all’estero dell’Accademia hanno onorato la tradizione del pasto ecumenico sul tema I fagioli, i ceci e gli altri legumi (piselli, fagiolini, fave, lenticchie) nella cucina della tradizione regionale.

L’argomento, scelto dal Centro Studi Franco Marenghi e approvato dal Consiglio di presidenza, è volto a valorizzare la cucina dei prodotti dall’elevato valore nutritivo e dalla capacità di “saziare”, che hanno costituito un pilastro dell’alimentazione delle società agricole, e non solo.

Alla presenza di 33 commensali, la delegazione messicana —guidata da Dino Pagliai, recentemente nominato Delegato in Messico— ha colto l’occasione, seguendo le linee stabilite dall’associazione, di «sviluppare, attraverso la convivialità, i valori della cucina italiana, con la valorizzazione degli elementi identitari del cibo dall’anno».

Il menù concordato con Siegfried Malachowski, direttore del ristorante Quattro, prevedeva crema di fave e piselli, maltagliati con fagioli e salciccia, pollo al vino bianco con lenticchie o filetto di branzino saltato al burro e un dolce al cioccolato con crema di mascarpone al caffè, accompagnati da Prosecco Cuvée di Boj DOCG, 12 e Mezzo Malvasia Bianca del Salento IGP e Rosso Primitivo della Puglia IGP.

«La cena ecumenica dell’Accademia si celebra il terzo giovedì di ottobre in tutto il mondo» —ha spiegato a ANSA/Puntodincontro Marilena Moneta, ex delegata in Messico (nella foto principale di questo articolo)— «ma noi, per diverse ragioni, ci incontriamo sempre all’ora di pranzo. In tutto il mondo si preparano menù in base agli stessi ingredienti».

«Inoltre» —ha aggiunto— «se troviamo ristoranti disponibili, almeno sei volte all’anno organizziamo un pranzo con i 12 accademici iscritti —l’ambasciatore d’Italia in Messico è un accademico onorario— e gli amici, con lo scopo di valutare i diversi locali specializzati in gastronomia italiana della zona metropolitana di Città del Messico. Le nostre opinioni vengono inviate alla sede centrale di Milano che le pubblica sulla rivista Civiltà della Tavola e, attraverso un’app, vengono rese disponibili online».

Dino Pagliai, Delegato dell’Accademia Italiana della Cucina in Messico. Foto: Puntodincontro

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