Messico, torna la polemica sulle ossa dell’ultimo re azteco

Messico, torna la polemica sulle ossa dell'ultimo re azteco / Foto: Facebook @EvelynSalgadoP

Ore 15:13 – (ANSA) Le ossa trovate nel 1949 nello Stato messicano di Guerrero «sono, in realtà, quelle dell’imperatore Cuauhtémoc», afferma il ricercatore Jorge Veraza Urtuzuástegui in un’intervista pubblicata dal quotidiano La Jornada, una dichiarazione che riaccende una controversia lunga più di sette decenni tra chi difende questa posizione e chi la nega categoricamente.

Il dottore in studi latinoamericani dell’Università nazionale autonoma del Messico (Unam) basa la sua affermazione su un dettagliato documento comparativo tra le prove presentate a metà del XX secolo dall’archeologa Eulalia Guzmán (1890-1985), responsabile della scoperta dei resti, e le commissioni di specialisti che ne confutarono l’autenticità in tre diverse occasioni, l’ultima delle quali nel 1976.

Il libro Analisi della negazione dei resti di Cuauhtémoc: epistemologia e metodo, pubblicato dalla Benemerita università autonoma di Puebla (Buap), assume ora un’importanza ancora maggiore, nel contesto del 500° anniversario della morte dell’ultimo ‘tlatoani’ mexica per mano del conquistador spagnolo Hernán Cortés, che cade il 28 febbraio.

I resti che Eulalia Guzmán attribuì a Cuauhtémoc furono ritrovati il ​​26 settembre 1949 nella chiesa di Santa María de la Asunción, nella località di Ixcateopan dello stato di Guerrero. Si tratta di ossa calcinate, accompagnate da una punta di lancia in rame e da una targa ovale con una croce al centro e la scritta 1495-1525. Rey e S. Coatemo.

Foto: Facebook @EvelynSalgadoP

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